Il programma Mégane ha preso il via nel 1990 con una pesante responsabilità: prendere il testimone della Renault 19. Pur con la sua silhouette convenzionale, la 19 ha avuto un ruolo storico nell’evoluzione dell’azienda.

Annunciata nel giugno ‘88, questa vettura è divenuta il simbolo del marchio. Due mesi prima, il presidente e direttore generale della società, Raymond H. Lévy, aveva infatti affidato a Pierre Jocou il compito di portare a buon fine una politica di “qualità totale”.

Tramite lo spessore delle linee e forme rassicuranti, la Renault 19 esprimeva robustezza e resistenza. Il tempo ha confermato la riuscita del progetto e il successo su mercati difficili come la Germania. Quando si è posto il problema di rimpiazzare la 19, la situazione non era più la stessa.

I responsabili del design avevano più libertà: poiché la nozione di qualità apparteneva ormai all’immagine della Renault, non era più necessario sostenere il discorso di fondo con l’austerità e la pesantezza.

I primi schizzi del progetto X64 furono buttati giù durante il primo semestre del 1990. In breve vennero abbozzate parecchie proposte, dalle quali presero vita nel settembre dello stesso anno quattro maquette a scala ridotta (1/5).
I progetti ritenuti adatti erano elaborati su quattro tematiche:

– una versione a sei finestrini, evocante la Laguna;
– un modello con una marcata linea a cuneo;
– un progetto con una vetratura ellittica e uno sganciamento sul retro;

un disegno con la stessa vetratura ellittica e il posteriore arrotondato. Queste quattro proposte furono realizzate in scala 1:1 nel marzo 1991 e la scelta cadde subito sul tema dell’ellisse. Da quel momento lo stile della futura Mégane era stabilito. La maquette definitiva venne fresata nell’aprile 1992.

Nel confronto con la Renault 19 si nota una considerevole evoluzione stilistica, mentre l’architettura generale è conservata. La silhouette della Mégane è morbida e fluida, pur ispirando solidità.

Il motivo ellittico dei finestrini laterali trasmette dinamismo, impressione accentuata dal contrasto fra lo sbalzo anteriore lungo e quello posteriore corto. E l’ellisse si ritrova in dettagli come le maniglie delle portiere. La parte posteriore è contraddistinta dal lunotto molto inclinato che suggerisce, anche lui, movimento al profilo.

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