In attesa che venga proclamata la vincitrice del Coty 2016 il 29 Febbraio al Salone di Ginevra, riproponiamo la design story della BMW Serie 7 disponibile nel fascicolo n. 216 ora in edicola.

LUSSO INTERATTIVO

«La nostra ammiraglia – dice Adrian van Hooydonk – rappresenta una sfida particolare perché dobbiamo sempre sorprendere in qualche modo i nostri clienti, offrire più di quanto si aspettino. In questo caso si trattava di creare un lusso moderno, basato sulle tecnologie più avanzate e su una speciale cura dei particolari”. La nuova generazione della Serie 7, secondo il responsabile per il design del Gruppo BMW, è quindi “la vettura più lussuosa, più confortevole e complessivamente più perfetta finora da noi costruita in questa classe».

Ma come distinguere il concetto di “lusso moderno” da quello di “lusso tradizionale”? Per i designer della casa bavarese si trattava di unire elementi classici (legno, pelle, finiture) ad altri nuovi che, nelle parole di Van Hooydonk, «rendono l’auto più intelligente», cioè tecnologia avanzata, finiture sempre più sofisticate e, soprattutto, un nuovo modo di interagire con la vettura. Il concetto di “precision in poetry”, per intenderci, che già caratterizzava il design BMW e che ora – assicura Karim Habib, che guida il design del marchio – «è portato al più alto livello di poesia, cioè di tocco umano, di sensualità». La nuova Serie 7, per usare le parole del marketing BMW, «propone l’interpretazione moderna e innovativa di un’esperienza di guida esclusiva e lussuosa».

Un attento esame della vettura rivela proporzioni equilibrate, un disegno delle superfici atletico ma armonioso, una presenza di stile e di sofisticato dinamismo, mentre gli interni sono caratterizzati da una generosa abitabilità accentuata dalla configurazione orizzontale di linee e superfici e dall’uso di materiali nobili. Al “lusso moderno” contribuiscono poi elementi come il contenuto tecnologico (abbondante l’uso di fibra di carbonio, che alleggerisce la vettura di 150 kg) abilmente mascherato o l’introduzione, fra le numerose innovazioni, di quel “gesture control” con cui basta un movimento della mano per aumentare o ridurre l’audio, per rispondere al telefono o respingere la chiamata; o ancora l’introduzione di vari assetti che trasformano l’ammiraglia da sportiva (ampia la scelta di motori 8 e 6 cilindri, oltre a una soluzione ibrida plug-in) a lussuoso salotto ampiamente personalizzato.

«Il lusso – spiega Van Hooydonk – è visto in modo diverso in Paesi diversi». Ecco allora, quando il progetto fu avviato nel 2011, l’idea di sguinzagliare un gruppo di designer in varie parti del mondo, dalla California ad Abu Dhabi, da Shanghai alla vecchia Europa, alla ricerca di nuovi concetti di lusso soprattutto al di fuori dell’ambiente automobilistico (in hotel, ristoranti, negozi): «Poi ci fu la solita competizione fra i nostri centri di design. Per gli esterni vinse la proposta creata a Shanghai da un designer che abitualmente opera a Monaco, Nader Faghihzadeh, mentre gli interni furono sviluppati da Robert Lichnovsky nel nostro studio centrale». Il resto è storia: 4 modelli (dei quali uno eseguito in California) in scala 1:1, fino a ottenere il risultato sperato: «Una vettura riconoscibile come Serie 7 – suggerisce Habib – ma con soluzioni stilistiche d’avanguardia».