Con l’arrivo della primavera, dolce e piacevole quest’anno a Ginevra, la gente era incoraggiata dai segnali di attenuazione della crisi economica e di ripresa delle vendite di automobili e dal fatto che tutto sta andando nel migliore dei modi nel migliore dei mondi possibili. Se solo fosse vero, potremmo essere tutti entusiasticamente felici, non solo lievemente ottimisti. La realtà è spesso sgradevole e quella attuale del settore automobilistico è che i problemi sono più numerosi delle soluzioni a portata di mano. La spada di Damocle che pende sull’intera attività è il prezzo al barile della benzina nei prossimi anni.

L’enorme richiesta di carburante da parte di Cina, India e Russia, tutti paesi in cui il trasporto privato sta crescendo, spinge i prezzi verso l’alto, come pure le agitazioni in molte aree di produzione del petrolio che mettono a rischio le forniture. La risposta del settore deve consistere, sostanzialmente, in vetture che consumano meno carburante, molto meno; questa realtà, probabilmente, metterà ordine nell’industria automobilistica. Oggi i costruttori tedeschi vantano esportazioni floride e un’eccellente reputazione di qualità e prestazioni, ma a prezzo di consumi di carburante elevati.

A Ginevra era palese che si dedicano decisamente troppi sforzi a veicoli non adatti al futuro più probabile. Al PalExpo si sono viste varie supercar sportive in grado di raggiungere più di 300 km l’ora, un numero ragguardevole di veicoli che costano oltre mezzo milione di euro e un enorme assortimento di automobili “verdi” apparentemente assurde. Una Rolls-Royce elettrica? Sul serio? Una Koenigsegg da 1000 CV alimentata a bioetanolo? Si può prevedere che le migliaia di vetture elettriche Nissan Leaf troveranno acquirenti, ma è davvero probabile che ogni produttore avrà una clientela per i propri veicoli elettrici puri? Come verrà prodotta l’energia per tutte queste automobili? Bruciando petrolio nelle centrali elettriche? Con reattori nucleari “sicuri”?

Insieme alle proposte estreme e bizzarre, i visitatori dell’Auto Show hanno potuto ammirare concept car e modelli di produzione eccellenti. Dopo la scomparsa del molto rimpianto salone di Torino, Ginevra è praticamente diventata la casa del settore carrozziero italiano, che ha presentato alcuni progetti molto gradevoli.

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