L’auto elettrica è uno degli elementi considerati chiave per un futuro a minor impatto ambientale, ma ha portato anche una interessante ridefinizione del concetto di user experience, tema sempre più centrale nei progetti di sviluppo dei nuovi modelli e non soltanto. Mai come ora, infatti, le auto stanno diventando più digitali, connesse e tecnologiche e alcune delle evoluzioni più importanti sono strettamente legate al nuovo tipo di propulsione, con effetti sull’interazione con il guidatore e dunque sul design.

Rientra in questa grande trasformazione anche il nuovo progetto “Pole Position” nato da Stellantis e Unasca, Unione Nazionale Autoscuole Studi di Consulenza Automobilistica, che ha come obiettivo la formazione degli istruttori che insegneranno ai futuri automobilisti come utilizzare le vetture elettriche e che propone numerosi spunti utili a prendere coscienza del cambiamento in corso. A trasformarsi, infatti, è anche il modo di guidare e rapportarsi con essa. Senza più il cambio, ad esempio, con i relativi comandi sostituiti in molti casi da semplici tasti o selettori per le funzioni di marcia di base (Drive, Neutral, Reverse, Park) ma anche con l’introduzione di nuovi elementi come gli specchietti retrovisori digitali che riproducono immagini grandangolari catturate da apposite telecamere e non necessitano quindi di essere regolati e posizionati.

Ma quello che più cambia con l’avvento dell’elettrificazione è il modo di vivere l’automobile, tramite funzionalità aggiuntive nei sistemi di infotainment che permettono di visualizzare lo stato della batteria, di prenotare la colonnina di ricarica più vicina e di calcolare i percorsi più efficienti e rapidi con tanto di soste per la ricarica, fino alle applicazioni per smartphone che permettono di tenere sotto controllo i parametri della vettura a distanza e, perché no, di preriscaldarla o climatizzarla con un semplice tocco per rendere l’ambiente confortevole. Tutto finalizzato a un uso intuitivo e facile che dimostra come la vettura non sia solo più uno strumento di mobilità ma un elemento tecnologicamente legato alla persona stessa e, potremmo dire, “disegnato” su di essa.