Kia Italia e Camera Nazionale della Moda Italiana, hanno annunciato i sei finalisti del Kia Designers Award, un premio rivolto ai brand emergenti e studenti italiani e coreani delle scuole di moda di tutto il mondo al fine di valorizzare e promuovere la sinergia tra Italia e Corea. I finalisti avranno l’opportunità di lavorare in coppia per favorire lo scambio culturale e creativo al fine di creare 3 capsule collection. Le capsule verranno presentate presso il Fashion Hub di Camera della Moda durante la Milano Fashion week di settembre 2022, alla fine della quale verrà annunciata la coppia vincitrice.

DassùYAmoroso è un brand genderless del panorama italiano e internazionale fondato nel 2019 dai designers Stefano Dassù e Pasquale Amoroso. Diplomatisi rispettivamente in NABA e all’Accademia della Moda di Napoli, il duo condivide una visione estetica e artistica della moda come espressione delle diversità senza pregiudizi. La ricerca di DassùYAmoroso ha portato i due designers a indagare le realtà dei “nuovi mondi” che si esprime nel dialogo creativo tra digitale e reale così come in collezioni che rappresentano una società inclusiva nella quale ognuno possa esprimere se stess* senza barriere. L’idea di abito come “seconda pelle” si concretizza nella ricerca e nell’utilizzo dei materiali più innovativi grazie ai quali la realtà virtuale diventa un ampliamento delle coscienze dove principi e le certezze vengono messi in discussione.

Francesco Saverio Matera nasce a Matera nel 2000. Sin da bambino il designer desiderava creare e realizzare delle calzature, un sogno che sta realizzando grazie al suo marchio FSM, attraverso cui produce già delle mini-capsule collection e realizza abiti customizzati e su misura. Vincitore della borsa di studio di IED Milano, frequenta il secondo anno del corso in Fashion Design Accessori. È, inoltre, il vincitore del Woolmark Performance Challenge 2021, un prestigioso premio che ha permesso a Francesco Saverio Matera di approfondire la ricerca sulle tecnologie innovative e sostenibili della moda, nonché sui suoi processi produttivi: ricerca e attenzione al dettaglio sono, infatti, il cuore delle sue creazioni.

Lei Ann Orsi è nata e cresciuta a Lucca. Studia Fashion Design all’Istituto Modartech di Pontedera (PI) dove frequenta il terzo anno. Ama da sempre il mondo dell’arte ma il colpo di fulmine per la moda è arrivato nel 2013 quando ha visto una sfilata di Chanel disegnata da Karl Lagerfeld. Ad affascinare Lei Ann Orsi non sono stati solo gli abiti, ma anche le persone, come le modelle che contribuiscono a dare identità all’abito. Per Lei Ann Orsi, stilisti e designers sono dei veri artisti capaci di leggere e interpretare il mondo che li circonda creando opere d’arte, siano essi pezzi d’interni che abiti.

Gianluca Regazzo è studente del primo anno magistrale del corso di laurea in moda presso l’università Iuav di Venezia. Nato e cresciuto in provincia di Venezia, in una famiglia che produceva abbigliamento in pelle su misura, ha iniziato fin da piccolo a interessarsi alla ricerca estetica dell’individuo, in cui il ruolo della materia e la massima attenzione al dettaglio diventano la sua visione del “fare” e dell’“interpretare” i linguaggi della moda. Parallelamente, la passione per la musica, che compone in modo autonomo, gli permette di creare un’unica sinfonia, un linguaggio sensoriale che si sviluppa su un doppio piano, quello del suono e quello della materia che utilizza valorizzando i processi di upcycling e recycling.

Camilla Ruggerini è nata e cresciuta a Concorezzo (MB). Studia Fashion Design in Naba Nuova Accademia delle Belle Arti, dove frequenta il terzo anno. Al centro della sua ricerca si pone il corpo, quale cassa di risonanza delle emozioni che produce l’incontro con la materia e che esprime nelle sue collezioni di gioielli e di abiti. Recupero e riutilizzo del materiale di scarto per creare capi personalizzati o unici e irripetibili diventano così una metafora attraverso la quale far parlare l’individuo e le sue emozioni. La tecnologia diventa così il mezzo attraverso la quale interpretare il futuro alla luce di una visione umanistica della moda in cui l’uomo e il suo corpo sono messi al centro di questa ricerca: innovare significa salvare l’essere umano dall’apatia.

Edoardo Terribilini ha 23 anni, è italiano ed è nato e cresciuto in Svizzera. Affascinato fin da piccolo dal mondo della moda e dai suoi linguaggi, ha frequentato il liceo professionale come textile designer per proseguire poi gli studi presso il Polimoda di Firenze, del quale frequenta l’ultimo anno. Nel 2022 ha vinto la borsa di studio dell’Oif Bunka Fashion Award, grazie a cui ha iniziato a collaborare con numerosi stilisti e brand, tra i quali Max Mara. Lo scorso anno è stato, inoltre, uno dei i vincitori del premio “Feel the Yarn” a Pitti Uomo. Per Edoardo Terribilini la moda si presenta come uno spazio bianco, aperto e creativo, attraverso il quale esprimere se stesso e rileggere i rapporti personali in un contesto più ampio, collettivo e sociale. Una narrazione al plurale, dove gli altri possono immedesimarsi e riconoscersi ma anche un modo per instaurare un dialogo tra presente e passato dove, insieme all’utilizzo di materiali riciclati e di scarto, si recupera la memoria, come quella del padre pilota e dei suoi abiti, da sempre fonte di ispirazione.