Bruno Sacco si è spento il 28 settembre all’età di 90 anni. Il designer ha fatto la storia di Mercedes-Benz, di cui è stato a capo dello stile dal 1975 al 1999 tracciando le linee di molte delle vetture più significative della Stella. Nato il 12 novembre 1933 a Udine (Italia), Sacco ha sempre obbedito a un unico principio: «Sono un progettista di Mercedes-Benz non perché penso che ‘l’art pour l’art’ dovrebbe essere il mio motto, ma perché voglio che le auto di cui sono responsabile vendano con successo», diceva. Sacco è arrivato in Mercedes-Benz, dopo le prime esperienze a Torino in Ghia e Pininfarina, tramite Karl Wilfert, che ha avuto modo di conoscere proprio a Torino. Wilfert, allora responsabile dello sviluppo della carrozzeria, lo ha mandato nello stabilimento di Sindelfingen alla fine del 1957 e ha assunto il giovane progettista poco dopo. Il 13 gennaio 1958 Sacco ha iniziato a lavorare alla Daimler-Benz di Sindelfingen come secondo stilista, dopo Paul Bracq, che era stato assunto come primo stilista nel 1957.
Durante il suo periodo presso la Daimler-Benz, Bruno Sacco ha lavorato con impegno alla SL e le serie W 198 e R 129 hanno avuto un’influenza particolarmente formativa su di lui. Impossibile, poi, non ricordare tra i suoi lavori più importanti la Classe G, nata nel 1979 e arrivata fino a oggi, la 190, prodotta dal 1982 in 1,9 milioni di esemplari, la Classe A del 1997 con la quale Mercedes-Benz ha fatto il suo ingresso nei segmenti minori (1,1 milioni di unità vendute) e poi SLK, CLK, le diverse generazioni della Classe S o la Classe E serie 210, insieme a un’infinità di prototipi sperimentali e modelli di ricerca che il pubblico non ha mai visto.