Sono innumerevoli le azioni quotidiane che ci portano ad interagire con la tecnologia: un prelievo bancomat, una comunicazione attraverso il telefono cellulare, l’ausilio di un computer. Se riusciamo a fare tutto questo con praticità ed immediatezza è grazie al lavoro degli interaction designer, professionisti che progettano la comunicazione uomo-macchina.
L’Interaction Design Institute di Ivrea (IDII), in provincia di Torino, è nato nel 2001 con l’intento di formare proprio questo tipo di designer. L’istituto fa parte del Progetto Italia, un’iniziativa che supporta eventi culturali, sportivi e di alta formazione promossa da Telecom Italia (azienda leader nelle telecomunicazioni italiane), sponsor della scuola con Olivetti.
Il corso si rivolge ai neo-laureati, ai laureati che hanno già due o tre anni di esperienza lavorativa alle spalle e ai dipendenti inviati da aziende straniere che ne sponsorizzano totalmente o parzialmente gli studi. Tre sono i criteri alla base dell’impostazione dell’IDII e che lo differenziano dalle altre scuole: Learning by doing, imparare facendo, che enuncia l’importanza della prototipazione; User center design ovvero, l’utente viene posto al centro del design, non ci sono briefing che dettano legge ma sono le interviste con la gente a proporre interrogativi da risolvere; Teaching on demand, cioè insegnare a ciascuno ciò di cui ha bisogno: non esiste un percorso di studi accademico, uguale per tutti, ma i dieci docenti della scuola rispondono alle esigenze singole di ogni studente.
Quest’anno gli alunni sono 45, provenienti da 22 paesi diversi, e alla conclusione del corso di studi intraprenderanno le carriere di design director, esperto di usabilità ed ergonomia dei prodotti, progettista dei servizi oltre che interaction designer.
L’articolo continua su Auto & Design n. 150