«Oggi il nuovo sta nel ritorno alla semplicità, alla leggibilità delle forme e all’onestà del prodotto. Qualcosa che la gente comprenda al primo sguardo e che rimanga nella memoria. E soprattutto che faccia sorridere». In queste parole Walter de Silva incapsula la filosofia dell’ultima nata in casa Volkswagen: la up!, presentata nella sua versione definitiva al salone di Francoforte e che nelle intenzioni della casa di Wolfsburg è destinata a fare da capostipite a un’intera famigliola di piccole vetture con le quali il marchio tedesco tenterà di sfondare nel settore delle city-car. De Silva, responsabile per il design dell’intero Gruppo VW, ha sviluppato questa vetturetta in stretta collaborazione con Klaus Bischoff, a sua volta responsabile per il design del marchio: «E’ un design – spiega – che si ispira non tanto all’automotive quanto al product design: molto semplice, molto capibile, molto responsabile. Lasciano il tempo che trovano le orge di linee e decorazioni che vediamo su molti modelli».

In prima linea nell’offensiva della simpatia (vedi supplemento allo scorso numero di A&D, “Volkswagen Design, Beetle, Bulli up!”), che VW affida anche alla nuova Beetle e in un futuro forse non molto lontano al Bulli di cui si è già visto il concept, la up! – l’uso della minuscola e del punto esclamativo ne rivelano subito la patente minimalista – è stata inevitabilmente una delle “stelle” di Francoforte. Presentata per ora nella versione base a tre porte e nelle versioni superaccessoriate “black” e “white” – il nome rivela il colore – sarà presto affiancata da una versione eco e da una quattro porte, poi da un’elettrica e via via da altri derivati possibilmente suggeriti dal corollario di concept che a Francoforte hanno affiancato la vettura di serie, tutti ispirati allo stesso concetto se non allo stesso linguaggio formale.

Erede commerciale della Lupo (guarda caso il suo nome è formato dalle due lettere centrali di quel modello), ma con ben altre ambizioni, la up! gioca a fondo la carta della simpatia.

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