Da sempre presente a Ginevra con un nuovo modello di ricerca, Bertone ha voluto dedicare lo studio in mostra quest’anno alla Opel, sua cliente da quattordici anni.
E’ la prima volta che i designer torinesi scelgono una base meccanica Opel – in questo caso, quella della Calibra 2.0 4WD – per lo sviluppo di una concept car.
“Si tratta di un marchio che già negli anni 70 offriva una gamma diversificata (basti pensare alle varie versioni della Kadett) e che tutt’oggi si dimostra aperta a nuove esplorazioni”, raccontano Luciano D’Ambrosio ed Eugenio Pagliano, responsabili del design esterno e interno della Stile Bertone.
“Il nostro scopo era quello di individuare una tipologia di prodotto che si inserisse tra quelle già esistenti, ovvero coupé e station wagon”. Anche il più versatile dei coupé in commercio lascia poco spazio al trasporto dei bagagli, un limite imposto dalla carrozzeria stessa. Le berline familiari, con il loro volume posteriore esasperato, ne sono l’antitesi.
In questo senso, la Slalom è stata concepita con lo stesso intento della Lamborghini Espada disegnata da Bertone alla fine degli anni 60: offrire spazio confortevole a quattro passeggeri e al loro bagaglio, senza perdere la sportività del modello.
Dal punto di vista stilistico, il tema della Slalom è svolto dall’intersezione tra volumi solidi e trasparenti, che creano un incrocio di linee in cui sono ricavate delle aree funzionali, come i gruppi ottici. Il trattamento non si risolve nelle singole viste, ma in una contiguità di superfici che creano una vettura poliedrica, molto sfaccettata.
“C’è una preponderanza di linee tese che in casa nostra non è mai stata rinnegata”, dice D’Ambrosio, “e siamo lieti che altri stiano ritornando a questi contorni ben definiti dopo l’esperienza del bio-design”. Il nome stesso della vettura è stato suggerito proprio dallo “slalom” di linee a zigzag che ne definiscono i volumi.
Rispetto alla Calibra di cui sfrutta pianale e organi meccanici, e di cui condivide il passo di 2600 mm e l’altezza di 1320 mm, la Slalom risulta più lunga di oltre 15 cm (4644 mm invece di 4490) e più larga di 17 cm (1860 mm contro i 1690 del coupé Opel). Un incremento dimensionale che si traduce in un vantaggio per la spaziosità interna.
Com’era avvenuto lo scorso anno con la Kayak, il coupé realizzato da Bertone sulla base della K il cui frontale interpretava, esasperandola, la classica calandra Lancia, la Slalom riprende la mascherina della Vectra sottolineata dai baffi cromati che percorrono tutto il cofano, a lato degli enormi fari triangolari che si spingono quasi fino alla base del parabrezza.
“La cromatura è impiegata come elemento luminoso, come tratto stilistico ben diverso dalla molura a sezione costante che incorniciava le vetture del passato” spiega D’Ambrosio a proposito del ritorno degli elementi cromati, caduti in disuso perché ritenuti “vecchi” o kitsch. “E’ come una pennellata luminosa, che in alcuni punti abbiamo usato per enfatizzare l’effetto degli incroci”.
L’articolo continua su Auto & Design n. 97