Piccola, tondeggiante, sbarazzina. La Trepiùno svelata a Ginevra ispira simpatia a prima vista e fa appello all’immaginario collettivo riproponendo le sembianze della minivettura italiana per eccellenza, la storica Fiat 500 del 1957. «La sfida era di vedere se era possibile realizzare con i vincoli delle attuali normative una vettura simile a quella del passato nel concetto, con un minino ingombro esterno e tanto spazio interno, qualcosa che sinora non sembrava più fattibile», dice il coordinatore del design di Fiat-Lancia Humberto Rodriguez.
Il progetto della Trepiùno è durato circa un anno e tre mesi e ha attinto alle Concept Ideas, ovvero dell’attività di ricerca l’Advanced Design Fiat diretto da Roberto Giolito porta avanti con gruppi esterni, come scuole, università, professionisti del settore. Tutte queste idee sono state concentrate in un input che tre designer, Andreas Wuppinger (senior designer esterni/interni della Trepiùuno), Ruben Wainberg e Matteo Caffagni, hanno visualizzato in altrettante ipotesi di veste stilistica per la piccola vettura, una ricca di citazioni della 500, una seconda tendente al monovolume e una terza più tondeggiante e naif. Il tema finale è quindi scaturito da un mix equilibrato di queste tre proposte.
L’interno propone l’approccio minimalista già adottato per l’esterno, con comandi nascosti sotto un pannello di morbido silicone traslucido che si azionano e si illuminano al tocco delle dita. Al pubblico la vettura è piaciuta molto e tutti si chiedono se Fiat produrrà questa nuova 500. Il compito del design, per ora, è compiuto. Certo, se la microvettura di cui ha parlato Giuseppe Morchio – amministratore delegato del gruppo Fiat – avesse queste sembianze, farebbe felici non pochi clienti del marchio.
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