C’erano una volta le automobili “piccole fuori e grandi dentro”. Poi, l’evoluzione operata in tema di comfort e sicurezza, a parità di dimensioni esterne ha consegnato abitacoli certo più accoglienti e protettivi, ma anche più avari di centimetri.
Eppure lo spazio continua ad esistere: basta saperlo cercare in modo mirato, spingendosi oltre le consuetudini. L’esempio eclatante arriva dalla Emas presentata da Giugiaro a Ginevra: una famiglia di vetture compatte, inserita in un progetto ad ampio respiro realizzato per il marchio malese Proton.
Un dato su tutti: la variante 4 porte è lunga come l’attuale Panda, ma lo sviluppo longitudinale dell’abitacolo è superiore a quello della Audi Q5!
«Questo progetto – spiega Giorgetto Giugiaro – nasce dalla volontà di proporre qualcosa di concreto che pone in primo piano le esigenze di chi utilizza una vettura compatta e che, oltre a viaggiare in ecologia e sicurezza, rivendica spazio e accessibilità. Un concetto caro a Dante Giacosa e Alec Issigonis».
E, aggiungiamo noi, anche allo stesso Giugiaro che con la Panda del 1980 ha impresso una notevole svolta al mondo delle allora “utilitarie”. Nei decenni seguenti, l’Italdesign non ha mai smesso di portare avanti la ricerca di soluzioni innovative in tema di architettura dell’autoveicolo, espressi in concetti di ricerca e vetture di serie.
«Così – prosegue – poco più di quattro anni fa abbiamo iniziato a pensare ad una nuova famiglia di compatte sviluppata su una piattaforma inedita che potesse ospitare una motorizzazione ibrida o elettrica, poi messa a punto da Lotus Engineering». Dopo aver visionato il manichino di abitabilità, la Proton ha deciso di acquisire il progetto, battezzandolo Emas, nome che in lingua locale significa “oro” e che è l’acronimo di Eco Mobility Advanced Solutions.
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