La trasformazione del design Mazda trova forma compiuta nella nuova Mazda 6, berlina e wagon, ormai più segmento D che segmento C. (…) Già anticipata nelle sue forme essenziali dai concept Shinari (settembre 2010) e Takeri (salone di Tokyo del 2011), la Mazda 6 è la prima vettura completamente programmata e nata nell’era del responsabile del design Ikuo Maeda. (…) Il Kodo design, ispirato al movimento degli animali in libertà e volto a simboleggiare la particolare vitalità e agilità di Mazda, trova espressione non solo nel nuovo “frontale di famiglia” con le tipiche ali che partono dalla calandra, gli “occhi” scintillanti e le luci che formano un alone circolare, ma anche nel prolungamento di quelle ali verso l’esterno e attraverso la pronunciata forma dei parafanghi anteriori, i quali scorrono formando spalle e fianchi poderosi, spingendo verso la parte posteriore un abitacolo che si assottiglia e si esaurisce in una sezione di coda forte ma armoniosa.
Sviluppati al centro di design di Hiroshima sotto la guida del chief designer Akira Tamatami, dopo una fase iniziale che aveva visto il coinvolgimento anche degli studi Mazda in California, Germania e Yokohama, gli esterni tracciano lo stile delle future vetture della casa giapponese, a partire dalla 3, la prossima ad essere rivisitata. «Maeda – spiega Peter Birtwhistle che è responsabile del design di Mazda Europa – è un designer classico, che favorisce un linguaggio basato su proporzioni equilibrate e non ama troppo le soluzioni a effetto, preferendo i canoni dell’eleganza». (…)
Gli interni, affidati a Ryuichi Oya, hanno dovuto rispettare quel compromesso che caratterizza quasi tutte le auto giapponesi e che nasce dall’esigenza per il mercato nazionale di un box centrale destinato a impianti radio o tv. Questo tende a impedire la massima fluidità, ma nel caso di Mazda 6 si è rimediato con ottime finizioni e materiali di pregio. (…) In un’espressione Kodo trasferita anche all’abitacolo, l’idea di potenza e agilità sposa l’ergonomia necessaria a rendere la guida gratificante e senza sforzo. Le due principali linee interne, che attraversano il quadro strumenti e si estendono fino al rivestimento delle porte, conferiscono un senso di stabilità e affidabilità. Inoltre i montanti A sono stati spostati all’indietro di circa 10 centimetri rispetto al modello precedente, ampliando in modo considerevole l’angolo di visuale del guidatore. (…)
L’articolo continua su Auto & Design n. 199