Uno degli aspetti più soddisfacenti dell’essere giudice a un concours d’élégance, un privilegio di cui ho goduto più volte, è la possibilità di studiare in modo intensivo i dettagli di design delle grandi vetture del passato, così ricche di significato da essere amorevolmente conservate o riportate a condizioni pari al nuovo.
Tutti i pezzi originali sono presenti, il proprietario o la persona che presenta l’automobile è lì per aprire le porte, i cofani e persino vani speciali che costituivano parte integrante dei modelli carrozzati a mano e per avviare il motore, dando vita a ciò che altrimenti non sarebbe altro che una bella scultura da giardino. Questo contatto personale a volte dura solo qualche minuto, ma è infinitamente più ricco dell’esperienza del semplice spettatore.
La mia competizione favorita nel campo delle vetture d’epoca è il Concorso d’Eleganza Villa d’Este, perché ogni veicolo presentato è stato esaminato attentamente e approvato da autentici esperti della FIVA – Féderation Internationale des Voitures Anciennes (federazione internazionale vetture d’epoca) e ha un passaporto che ne certifica l’autenticità. Perciò i membri della giuria possono concentrarsi sul design globale e sui dettagli.
Assorbire tutti questi gradevoli dettagli induce alla riflessione e a una domanda essenziale: quali vetture costruite al giorno d’oggi saranno degne di un’attenzione così mirata tra trenta, quaranta e persino, come nel caso di una splendida Duesenberg Model A del 1925 in mostra a Villa d’Este, ottantacinque anni dopo la prima immatricolazione? Temo che la risposta sia: pochissime. Sono molti i motivi dietro un’affermazione così pessimistica, alcuni di natura economica, altri tecnologica, ma per la maggior parte riguardano il design così come è espresso ora. …
Attualmente, un rigido vincolo economico del design degli esterni è il numero di stampaggi a cui si può sottoporre la lamiera. Spesso in passato si usavano quattro o cinque stampi differenti per lo stesso pezzo, utilizzati in serie per ottenere forme e superfici complesse. Oggi alcuni costruttori, per eseguire la formatura, la bordatura e la rifilatura, passano sotto la pressa solo due o tre volte la maggior parte dei pannelli di carrozzeria, il che naturalmente richiede forme semplificate rendendo più difficile il lavoro del designer e più banali le vetture.
Sfortunatamente, la mancanza di originalità è molto diffusa tra i veicoli ed è difficile immaginare che le forme prive di attrattiva dei nostri giorni indurranno i collezionisti del futuro a conservare vetture quasi identiche le une alle altre, anche se i marchi e i paesi di origine sono differenti.
L’articolo continua su Auto & Design n. 183