Alla Hyundai, una delle case automobilistiche più ambiziose e in rapida crescita del mondo, persino l’evoluzione procede a un ritmo rivoluzionario. Poco più di due anni fa, il marchio lanciò la concept car i-flow, progettata in Europa, per una berlina di medie dimensioni e una station wagon; entrambe le versioni sono entrate in produzione dopo un anno come modello i40. Ora la Hyundai ha presentato, anche questa volta al salone di Ginevra, l’ulteriore sviluppo della filosofia i-flow. In linea con l’attuale progresso tecnologico, il nuovo design i-oniq fa parte di un pacchetto globale che comprende la propulsione totalmente elettrica con range extender (motore elettrico abbinato a un propulsore a benzina).
Thomas Buerkle, responsabile del design europeo della Hyundai presso il centro stile tedesco di Rüsselsheim, spiega che la i-oniq è l’evoluzione del precedente linguaggio stilistico Fluidic Sculpture, che era caratterizzato da una grafica esplicita. «L’effetto tridimensionale originale è stato conservato, ma con una focalizzazione più netta su proporzioni e volumi; il risultato è un’espressione più pura di una forma scultorea fluida», ha spiegato Buerkle. «Questo, tuttavia, non ha modificato il nostro orientamento di design, ancora muscoloso e con effetti tipo dune di sabbia come se fossero modellate dal vento. A sua volta, poi, ciò ha prodotto curve espressive molto tese con linee slanciate futuristiche, ma al tempo stesso realistiche».
Scendendo più in dettaglio, Buerkle chiarisce che le due curve orizzontali arcuate sono elementi caratteristici dell’architettura i-oniq. «Creano un contrasto tra le linee decise e gli elementi muscolosi morbidi». La linea del profilo, che corre dal parafango anteriore verso la coda, ricorda la silhouette di una coupé, anche se la linea del tetto relativamente alta ha permesso di realizzare un modello in grado di ospitare quattro adulti, grazie anche alla soluzione che la Hyundai definisce “tetto spiovente”. La linea del tetto diventa più marcata nella parte posteriore, nel punto in cui scende decisamente quasi a livello dei fanali posteriori, per poi invertire la direzione formando un angolo e abbassandosi fino al passaruota posteriore; questa particolare configurazione è esaltata dal magnifico portellone posteriore in vetro ricurvo, con i gruppi ottici integrati.
Articolo completo su Auto & Design n. 195