1706199801_Pininfarina_Dardo+R&DColpisce al cuore come una freccia. E’ lo spider Dardo, concept car su base Alfa Romeo presentata dalla Pininfarina a Torino.
“La gente va ai saloni dell’automobile per ragionare sulle vetture che compra e per sognare su quelle che non può comprare”.

 

1706199802_Pininfarina_Dardo+R&D.jpgCon questa premessa, Lorenzo Ramaciotti, direttore della Pininfarina Studi & Ricerche, conferma che la prima impressione è quella giusta: una delle ragioni d’essere della Dardo è proprio quella di attrarre, stupire e far sognare.

 

Nella sua lunga esperienza nell’ambito delle vetture di ricerca, la Pininfarina ha al suo attivo anche molte concept car più “razionali” e di alto contenuto tecnologico, come il trittico delle Ethos e la piccola Eta Beta in mostra a Torino due anni fa.

Questa volta – come già era avvenuto per l’Argento Vivo, presentata a Tokyo nel 1995 – è stato invece scelto un tema che desse libero corso alla creatività dei designer e che offrisse allo stesso tempo l’opportunità di sperimentare nuove soluzioni estetiche.

“L’ipotesi iniziale era di fare un esercizio di design su un marchio forte come Alfa Romeo, reduce da un grande successo con la 156. Il tema che abbiamo scelto, quello della sportiva scoperta, era perfettamente in linea con le tradizioni di Pininfarina”, dice Ramaciotti.

La collaborazione tra le due case risale agli anni Trenta, e dai primi anni Cinquanta in poi tutte le vetture aperte di produzione Alfa Romeo sono state create da Pininfarina.

“La Dardo non è una nuova Giulietta, perché è molto più trasgressiva, ma la si può considerare una continuazione ideale delle vetture scoperte da noi disegnate per l’Alfa, dalla Giulietta spider al Duetto, all’attuale Spider”.

Il progetto Dardo si è svolto in un arco di tempo molto ristretto. Non appena stabilito che Fiat, a differenza delle edizioni precedenti, non avrebbe promosso le interpretazioni dei carrozzieri su una sua vettura di serie (come era avvenuto per i saloni di Torino del ’92, ’94 e ’96 sulla base di Cinquecento, Punto e Bravo/a), Pininfarina ha avviato subito la fase di ricerca per un proprio studio.

“Naturalmente c’è stato interesse da parte di Fiat, che vuole conoscere le esercitazioni fatte sui suoi marchi affinché non si creino confusioni. Hanno aderito volentieri alla nostra ipotesi, senza fare obbiezioni”, dice Lorenza Pininfarina, responsabile delle pubbliche relazioni dell’azienda.

Tra i bozzetti iniziali è stato scelto subito l’orientamento definitivo, un disegno dinamico e aggressivo senza particolari reminiscenze del passato. “Adogni spider Alfa Romeo, abbiamo voltato pagina. Tra la Giulietta e il Duetto non c’è alcuna continuità stilistica, né tra il Duetto e la nuova Spider”, spiega Ramaciotti.

“Non ci sentivamo quindi molto vincolati al passato e abbiamo creato una vettura con una forte connotazione Alfa Romeo sviluppando il tema del triangolo ripetuto”.

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