Il segmento D non è di facile approccio e da qualche anno vede una presenza significativa solo dei marchi di élite. Un’interessante opportunità per la coreana Kia, marchio in forte crescita e, nell’ambito del gruppo Kia-Hyundai, quinta fra i costruttori mondiali. Nel 2015 ha lanciato la nuova generazione della Optima, che ora si evolve con la berlina PHEV in tecnologia ibrida plug-in e con la “familiare” Sportswagon, offerta anche nell’interpretazione prestazionale GT.
La PHEV rilancia il carattere elegante e dinamico di questo modello, caratterizzandosi esternamente per la griglia anteriore automatica che gestisce i flussi di aria (Cx da 0,27 a 0,25), la finitura del sottoscocca e gli inserti colore blu-cromo. All’interno spicca la strumentazione specifica che offre informazioni sul sistema di propulsione e sullo stile di guida. Il sistema ibrido prevede un motore benzina 2.0 GDI da 156 CV e una unità elettrica da 50 kW, abbinati a cambio automatico a sei rapporti. Si parte “in elettrico” e si può viaggiare così per 54 chilometri sino a 120 km/ora.
La Sportswagon è lunga come la berlina, 4,9 metri, e ha un aspetto accattivante dovuto alla conformazione della zona posteriore (con vano da 552 litri) che aggiunge un pizzico di grinta, esaltando la larghezza. In più, la GT propone paraurti specifici, luci a Led, doppi terminali di scarico, interni sportivi, sospensioni a controllo elettronico. Questa variante – presto disponibile anche sulla berlina – impiega un benzina turbo 2.0 T-GDI da 245 CV, con cambio a doppia frizione a sei rapporti. Per le versioni Class e GT Line, è invece disponibile un turbodiesel 1.7 CRDi da 141 CV, con cambio manuale o automatico.