«Ho visto fabbriche che neanche in un romanzo di Dickens», aveva detto Sergio Marchionne poco dopo la sua nomina ad Amministratore Delegato nel 2004, rendendosi ben presto conto della necessità di rinnovare gli spazi di lavoro in quell’azienda che lui avrebbe poi trasformato in Fiat Chrysler Automobiles. Il suo volere fu subito chiaro, per ottenere delle vetture qualitativamente valide ed esteticamente convincenti bisognava che i luoghi in cui venivano prodotte e ideate fossero decorosi e, soprattutto per chi si occupava della parte creativa, ispiratori. La sua visione di allora ha determinato un’impronta forte e ancora oggi visibile nel design center del Gruppo.
Il trasferimento dello storico Centro Stile di via la Manta a Torino in una nuova sede era già previsto. «Serviva un edificio che fosse connesso direttamente con l’impianto produttivo e gli Enti Centrali e che rispettasse tutti i requisiti di riservatezza e sicurezza tipici di ogni design center. Nello studio di via la Manta avevamo recentemente presentato modelli molto importanti per la storia dei nostri brand come la Panda del 2003 e la Grande Punto del 2005, ma ormai aveva fatto il suo tempo», ricorda Roberto Giolito, oggi a capo di FCA Heritage. Era giunto il momento di cambiare e fu lo stesso Marchionne a partecipare attivamente all’apertura di Officina 83 in via Plava, all’interno del complesso di Mirafiori. «È significativo che si sia voluto riunire qui nella nuova Officina 83 sotto un’unica direzione, affidata a Lorenzo Ramaciotti, le attività di ricerca e design dei marchi Fiat, Lancia, Fiat Professional, Abarth e Maserati», aveva detto Marchionne durante l’inaugurazione ufficiale del 2 luglio 2007 (come riportato nell’articolo di Auto&Design n° 166). Non molto tempo dopo, ad Officina 83 si unì anche il design Alfa Romeo.
La volontà dell’Amministratore Delegato e di tutto il team di design è stata quella di creare un pensatoio creativo, un luogo unico e funzionale, con aree tecnologicamente avanzate e con elementi decorativi peculiari, come ad esempio i ritratti di grandi personaggi o le frasi di filosofi scritte sulle pareti della sua hall. «Il dottor Marchionne volle anche fortemente le opere dell’artista svizzero Roger Pfund che furono posizionate nell’atrio centrale, un ambiente ispirato ad una galleria d’arte», ha proseguito Giolito. «Tutto il team ha partecipato alla scelta degli arredi che sono di Cappellini, ma disegnati da Marc Newson. Italiani sì, ma con un respiro estetico internazionale».
All’Officina 83, successivamente, si sono affiancate le sedi di Abarth & C., CNH, FCA Services, con le Officine 82, riqualificando un’area, quella della ex Meccanica, con migliaia di persone che vi lavorano tutti i giorni, e che presto ospiterà anche il dipartimento Heritage di FCA con l’Officina 81. Passato e futuro che si incontrano fianco a fianco in un solo luogo, per segnare l’evoluzione di domani senza però dimenticare le sue radici. Opere di uomini e donne che per decenni hanno dedicato la loro creatività all’azienda. Vogliamo pensare che Sergio Marchionne avrebbe apprezzato.