Per celebrare i suoi 75 anni, Abarth ha disegnato una vettura speciale ispirata – non soltanto nel nome – alla storica berlinetta stradale 1300 OT del 1965. Un modello inedito che riprende il filone, e la base, della concept 1000 SP, altro revival confezionato dal Abarth Classiche su telaio e meccanica dell’Alfa Romeo 4C e costruito in sole cinque unità. Una serie limitata cui è destinato anche questo nuovo omaggio al passato, che rientra anch’esso nel progetto Heritage “Reloaded by Creators”, presentato in veste di modello in scala 1/3 (il ”formato” che si utilizza abitualmente per i test aerodinamici) a una ristretta cerchia di appassionati e giornalisti nel pomeriggio dell’11 aprile all’Heritage HUB di Via Plava a Torino. Per l’occasione è stata allestita anche una mostra aperta al pubblico per tre mesi a partire dal 12 aprile, con una quarantina di pezzi storici (tra cui le molte Lancia da rally e pista realizzate dal reparto corse Abarth) e il prototipo della stessa 1000 SP.
Con quest’ultima, la “nuova” 1300 OT avrà appunto in comune la base e alcuni elementi di design come i faretti annegati nel muso; avrà però uno sviluppo proprio, che premia l’artigianalità e l’esclusività della sua costruzione: la carrozzeria, completamente in carbonio, ha infatti frontale e parafanghi realizzati in un solo pezzo, cosa che sarebbe impensabile per un’auto di serie, con una presa d’aria realizzata accorciando il coperchio del vano anteriore. Anche il cofano posteriore è monoblocco e all’occorrenza si può smontare anche se l’accesso al vano motore avviene sollevando il grande coperchio trasparente dotato di feritoie. Il posteriore conserva i fari tondi del modello base, ma uniti da un’unica grande fascia nera su cui è riportata a grandi lettere la scritta Abarth, con un doppio terminale di scarico centrale.
«Con questa suggestiva mostra – ha raccontato Roberto Giolito, oggi direttore dell’Heritage – e l’annuncio della serie limitatissima Abarth Classiche 1300 OT il dipartimento Heritage di Stellantis (Alfa Romeo, FIAT, Lancia, Abarth) celebra non soltanto un inestimabile patrimonio umano, sportivo e tecnologico ma rende omaggio alle diverse generazioni di appassionati sparsi nel mondo che, ancora oggi, si aspettano da una vettura dello Scorpione tanto una guida adrenalinica quanto uno stile distintivo, mantenendo fede al famoso motto del fondatore “la domenica in pista e il lunedì in ufficio».
«L’obiettivo – aggiunge Alessandro Ravera, Heritage Special Vehicles Operation Manager – è quello di mostrare ancora una volta la capacità realizzativa del nostro reparto Abarth Classiche e creare una nuova piccola pietra miliare che renda omaggio al patrimonio storico di un marchio come Abarth. Questo progetto è persino più riuscito di quello della stessa 1000 SP, perché il suo design calza ancor più perfettamente sulla base, e la produzione in pochissime unità permette di avere meno compromessi in alcune scelte stilistiche rispetto a quelli che avrebbe un veicolo da produrre in serie».