Marchio storico ben noto a chi conosce la storia del motociclismo italiano, oggi SWM si espande diventando il brand con cui il gruppo cinese Shineray, a cui appartiene dal 2014, approda sui mercati europei dell’auto con una gamma di Suv di taglia media che puntano a posizionarsi nella fascia di prezzo più accessibile, tra i 19.000 e i 30.000 euro. I modelli che ne fanno parte, accomunati da motorizzazioni a benzina e tecnologie condivise, sono tuttavia piuttosto eterogenei nell’aspetto e nella destinazione di utilizzo.

SWM

In ordine di sigla, si parte infatti con G01, Suv da 4,60 metri di lunghezza e linee non inedite ma moderne e slanciate. Il fontale ricorda molto l’Audi Q3, per la forma dei fari e la grande calandra esagonale, ma è disponibile anche una variante dai toni sportivi più accentuati, la G01F, che sostituisce il tutto con un grande griglia verticale raccordata ai paraurti.

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Il secondo modello, battezzato G03F, è in realtà l’alternativa più votata alle famiglie numerose e alle esigenze di trasporto, e rappresenta il vero entry level a livello di prezzo. Ha un aspetto più squadrato, con volumi sviluppati in altezza e una calandra prominente che ospita le tre lettere del marchio a grandi caratteri. Nell’insieme richiama alla memoria i primi Suv/fuoristrada di inizio millennio. Gli interni sono semplici, ma offrono un’interessante configurazione a 7 posti definiti 4+3, in quanto il divanetto da tre è in ultima file e la seconda offre due poltrone singole.

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Al vertice della gamma c’è G05, lungo 4,75 metri e con interni anch’essi 4+3, ma una linea e delle finiture più ricercate in cui non è difficile vedere qualche ispirazione ai Suv BMW, specialmente nell’ottica dei fari e nella calandra a barre verticali, mentre dentro spicca il grande display verticale incassato nella plancia.

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