Un ghepardo in corsa si lancia sulla preda. Un guerriero fa vibrare nell’aria la spada del kendo. Un’auto si muove sinuosa sulla strada. C’è un’anima nel movimento, e si esprime con velocità, tensione, fascino. Il design Mazda racchiude tutto questo in “Kodo – Soul of Motion”, la nuova filosofia formale che ispirerà d’ora in poi le sue vetture di serie. Manifesto del nuovo corso stilistico è Shinari, un prototipo di coupé a quattro porte che richiama i temi della granturismo e della berlina sportiva.

Per presentarla alla stampa specializzata Mazda non ha voluto attendere il Mondial di Parigi, preferendo invece Milano, dove all’inizio di settembre ha organizzato un work-shop dedicato all’analisi dettagliata del design della vettura. «Sono sempre stato convinto che le automobili debbano essere considerate oggetti con un’anima, capaci di suscitare un forte appeal emotivo», dice Ikuo Maeda, Design General Manager del marchio giapponese dall’aprile 2009, quando ha sostituito Laurens van den Acker.

Appassionato di industrial design e pilota di auto da corsa, Maeda ha una lunga esperienza in Mazda dove è entrato 28 anni fa (è stato tra l’altro chief designer per la RX-8 e per la Mazda2). È figlio d’arte: suo padre Matasaburo Maeda è il design manager della RX-7 originale del 1978.

A quell’epoca, il giovane Ikuo ricevette in regalo proprio dal padre un oggetto “made in Italy” – anzi, “made in Milan” – che avrebbe segnato indelebilmente il suo immaginario creativo: un tagliacarte disegnato da Enzo Mari. «Rimasi affascinato da come una leggera torsione nell’acciaio trasformasse una semplice lama in un oggetto unico, bello e funzionale. Compresi all’istante che cos’è il design».

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