Basta vedere l’arancione della carrozzeria di questo New Holland Fiat Centenario per tornare con la mente a trent’anni fa. Proprio quel color terracotta, infatti, ha caratterizzato l’ultimo periodo della produzione FiatAgri, terminata con la fusione con New Holland del 1991. Ma la storia dei trattori Fiat, iniziata nel 1919, è ben più lunga e compie oggi cent’anni. Una prestigiosa ricorrenza celebrata con questo inedito concept, che si ispira al trattore Serie 90 presentato nel 1984, il modello più venduto e quello con il carattere più forte, progettato dall’ufficio tecnico Fiat con cabina firmata da Pininfarina.

Centenario

Il primo a raccontarci di questo progetto è David Wilkie, direttore del design di CNH Industrial dal marzo del 2014: «Questo concept è stato fortemente voluto per celebrare un secolo di storia di FiatAgri. E se è diventato realtà è merito di Guido Bianco (responsabile del design di New Holland), che ha spinto molto per realizzarlo, e di Stefano Fincato (senior designer di CNH Industrial), che ha preso in mano il progetto e l’ha seguito nei minimi dettagli insieme a Isabella Burgio, responsabile Colour&Trim, e a Clara Morbelli, che si è occupata della grafica».

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«Volevamo un concept che fosse anzitutto bello», spiega Guido Bianco. «Abbiamo allora reinterpretato lo stile di uno dei trattori più riconoscibili e significativi di sempre. Stefano era la persona giusta per farlo. Conosce l’heritage del marchio e ha tanta passione: ha realizzato un trattore moderno che allo stesso tempo valorizza il patrimonio stilistico del brand».

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A spiegare i dettagli interviene lo stesso Stefano Fincato: «Per il Fiat Centenario abbiamo lavorato prima di tutto sulla ricerca di quegli elementi imprescindibili per segnare il legame con il passato. Oltre al colore abbiamo individuato la mascherina frontale e le prese d’aria laterali bianche, molto caratteristiche». Riprende la parola  Wilkie: «Il lavoro svolto sul Fiat Centenario presenta analogie con, ad esempio, quanto fatto da Fiat con la 500.

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A prima vista il concept potrebbe apparire rétro, ma da vicino è innovativo e moderno. Guardate le nervature sul cofano, o l’integrazione tra l’anteriore e il posteriore. Questo, in particolare, è stato uno degli elementi più complessi da realizzare: è diverso dagli standard, ma attraente e molto funzionale».

La scelta di una cabina aperta è stata dettata anche da altre due necessità: dare maggior pulizia al design e mostrare meglio il lavoro svolto nella zona guida. Si è cercato di semplificare ogni elemento e di eliminare la ridondanza tipica dei trattori moderni. Così, non ci sono pulsantiere né touchscreen. Solo un joystick, un volante e tre pedali. Nell’insieme il design è minimale e fortemente orientato al futuro, ma i colori e i materiali sottolineano invece un forte legame con la tradizione, enfatizzato ad esempio dalla presenza del cuoio o dell’alluminio.

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«Il fatto che il trattore sia stato accolto con grande entusiasmo è la prova che abbiamo lavorato bene», conclude Wilkie. «Ci sono tanti appassionati di trattori Fiat, e su questo concept hanno visto il chiaro omaggio al passato. Inoltre, anche di fronte ad un “abitacolo” così rivoluzionario, il pubblico non ha mosso critiche. Anche perché in questo caso non ha dovuto valutare la funzionalità di alcune scelte stilistiche, ma si è potuto concedere la libertà di concentrarsi sulla bellezza e la pulizia delle forme».

(Articolo completo in A&D n. 235)