Ci sono oggetti di design che sono il simbolo di un’epoca. Forme iconiche che diventano un punto di riferimento estetico per il futuro, a patto di evitare rievocazioni dall’effetto nostalgico. Un’impresa in cui sono riusciti i designer Fiat con la Nuova 500. «Questo modello è nato nel 1957, ma siamo solo alla terza generazione, ciascuna rappresentativa di un’era», spiega Klaus Busse, capo del design di FCA EMEA.

Ritorno alle origini

Un cambio di passo totale in cui la 500 non perde, ma anzi rafforza, la sua identità plasmata sulla base di una inedita piattaforma dedicata alla sola alimentazione a batteria. «La 500 del 1957 aveva il motore posteriore, quindi il frontale non necessitava di calandra. Nel 2007 il motore era anteriore, ma i designer hanno compreso l’importanza di quel volto così iconico e hanno fatto un ottimo lavoro con gli ingegneri per minimizzare le aperture e posizionarle in basso. Oggi il pubblico associa il frontale “chiuso” all’elettrificazione: per noi si tratta di un ritorno alle origini», prosegue Busse.

L’impostazione delle proporzioni

Individuati i concetti alla base della ricerca stilistica, si è passati ad impostare la quasi totalità delle proporzioni. «Grazie al nuovo pianale, abbiamo potuto lavorare sulla size impression, aumentando le carreggiate e con queste lo spazio a bordo alle spalle. E’ una 500 assertiva, dalla presenza decisa, con una tensione più mascolina, come previsto nel briefing», spiega Alberto Dilillo, responsabile del design Fiat. Il risultato finale, fortemente contemporaneo, esprime un corpo della carrozzeria fatto di volumi e modellati tonici costruiti da un susseguirsi di superfici pulite e sinuose. È un mix sapiente di proporzioni e pochi elementi identificativi curatissimi, come i fari espressivi e hi-tech, suddivisi a livello del cofano dalla beauty line che prosegue sulla fiancata allineando l’indicatore di direzione e la maniglia a filo, per poi raccordarsi al gruppo ottico di coda.

Interni iconici

Anche per gli interni l’obiettivo era semplificare, come spiega Andreas Wuppinger, già tra gli autori della 500 di seconda generazione e oggi responsabile dell’interior design di FCA EMEA. «Si tratta di una delle poche vetture iconiche anche dal punto di vista degli interni. Per questo abbiamo voluto mantenere alcuni elementi significativi come, ad esempio la strumentazione rotonda». Il secondo tema era la digitalizzazione: «Abbinata alla dimensione di vettura elettrica ci ha consentito di liberare spazi rendendoli più vivibili», aggiunge Wuppinger.

Infotainment avanzato

L’idea della semplificazione è stata estesa anche all’infotainment di ultima generazione (al quale Auto&Design dedicherà un approfondimento nei prossimi numeri), fondamentale in una vettura pensata per il futuro e, per questo, «il più avanzato al momento in termini di dotazione per un’auto del gruppo FCA», sottolinea Peter Jansen, (UX Design Manager). «Abbiamo mantenuto la forma circolare della strumentazione, proprio come sulla 500 originale, ma ora il display è digitale, con una grafica più moderna e intuitiva», continua Jansen. A questo si aggiunge un grande schermo centrale con angoli smussati da 10,25 pollici posizionato al centro della plancia.

Ispirazioni dal mondo pop

Il mondo pop ha ispirato anche la scelta, per alcune versioni, di colori e materiali. «Siamo partiti da un viaggio nel tempo, analizzando gli oggetti di design più rappresentativi dalla Dolce Vita a oggi», racconta Rossella Guasco, responsabile Color&Trim del gruppo FCA EMEA. Il team ha scelto tre tematiche per gli allestimenti: Proactive, versione d’ingresso con grafiche razionali, abbinate al tessuto con filato Seaquel derivante da plastica riciclata trovata in mare, Immersive, più modaiola, con tessuti che riprendono un disegno gessato e numerose cromature, e la versione di lancio Opening Edition, «elegante, all’insegna della premiumness». Fiore all’occhiello sono infine le tre one-off, interpretazioni esclusive della nuova 500 firmate da Armani, Bulgari e Kartell: «Iconiche, sostenibili e proiettate nel futuro. Proprio come questa Nuova 500».

Testi di Silva Baruffaldi ed Edoardo Nastri

(Articolo completo in A&D n. 243)