Toyota Motor Corporation non sarà leader in termini di uniformità concettuale del design, ma sotto il profilo del pensiero innovativo offre sempre qualcosa di sorprendente. “In questo secolo la gente ama più che mai esplorare nuovi stili di vita e vederli riflessi nel design dell’automobile. I costruttori devono proporre concept car che rappresentino un punto di vista indicativo del futuro”, dichiara al Tokyo Motor Show Kazuo Morohoshi, direttore generale senior del centro di design TMC Toyota in Giappone. E tra i sedici o più studi di concetto in mostra nello stand del gruppo Toyota/Daihatsu, tutti diversi tra loro, quattro avevano un contenuto particolare.
La FSX, concept di una sportiva pura, con motore V8 4,2 litri in posizione anteriore, suggerisce la presenza di Toyota in un segmento mai frequentato.
Con la RSC l’intento è di esplorare un nuovo tipo di sportiva, una combinazione del tradizionale coupé e della funzionalità delle vetture che partecipano ai campionati mondiali di rally.
Il contrasto con la DMT è netto. Molto ingombrante all’esterno, ma con un package interno estremamente interessante. Potrebbe essere un laboratorio mobile, un camper per le vacanze o un ufficio.
Infine, la Toyota, marchio solitamente tradizionalista, ha stupito con la sua POD. “È frutto – spiega Morohoshi – della collaborazione tra il nostro gruppo di ricerca stilistica e la Sony. Il suo scopo è trasmettere all’esterno le emozioni del guidatore mediante elementi luminosi o segnali acustici. Se è arrabbiato, i profili si illuminano assumendo una colorazione rossa, che diventa blu quando è triste”.
“Con questa varietà di design vogliamo dire che il valore concettuale dei veicoli giapponesi è cresciuto, ma anche che è necessario dotare le show car di contenuti migliori”, ha concluso Morohoshi.
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