Un coupé esasperato, che ricordasse i tempi in cui alla Bertone si realizzavano vetture senza compromessi, come la Stratos Zero. Così il presidente della Carrozzeria torinese Lilli Bertone, ha inteso dare una direzione al suo Centro Stile per il prototipo dedicato al salone di Ginevra.
Dopo alcuni anni incentrati su una intensa attività di sperimentazione tecnologica, lo stile torna al centro dell’esplorazione, con un disegno puro, elegante ed aggressivo che descrive i tratti della Birusa, questo il nome della concept, presentata al salone svizzero suscitando l’apprezzamento diffuso della stampa.
Ciononostante la vettura non si limita a esprimere un esercizio stilistico gratuito, intrisa com’è di tutta la tradizione d’avanguardia e dell’esperienza acquisita alla Stile Bertone di Caprie nel campo dell’innovazione e della tecnologia più progredita. La base meccanica della concept deriva dalla BMW Z8, senza però che i segni dell’ispirazione al marchio tedesco siano evidenti. Molti elementi inconfondibili Bertone risultano invece visibili nel profilo slanciato degli esterni, come ad esempio le porte ad ali di gabbiano incernierate in alto, che ruotano lungo l’asse del parabrezza.
Sono molti i contenuti da scoprire a bordo, come l’hi-fi Bose; il sistema di riconoscimento vocale dei comandi Loquendo; i gruppi ottici posteriori a led e il sistema per la guida notturna Active Infrared Night Vision della Valeo; le superfici vetrate trattate con film cromatici Solutia realizzate dalla la Socar ICS (azienda del gruppo Bertone). Il pubblico, però, a prima vista sarà attratto soprattutto dalla forma sfaccettata della Birusa, dal gioco di “pieni” e “vuoti” generato dai passaggi da positivo a negativo delle superfici, impreziosita dalle lame in alluminio che segnano cofano motore, fiancate e fari.
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