Un sodalizio che dura da più di quarant’anni e che non si interrompe al succedersi delle generazioni. Andrea Zagato, attuale presidente della casa milanese riafferma la collaborazione con la Aston Martin, riportando alla ribalta un modello storico. Si tratta della DB4 GT Zagato, versione ancora più sportiva della vettura di serie, nata da un incontro avvenuto nel 2001 tra il presidente della casa inglese Ulrich Bez e Andrea Zagato. Alla fine del 2001 Bez autorizzò Zagato a elaborare alcune proposte dettagliate, che Andrea portò al Motor Show di Ginevra del 2002. Immediatamente dopo, Bez diede il via alla costruzione del primo prototipo, mentre l’Aston Martin valutava la possibilità di realizzare una produzione limitata.
Zagato era vincolato all’uso di un telaio DB7 esistente con scarso margine di modifica, mentre Henrik Fisker, passato dalla BMW all’Aston Martin l’anno scorso, aveva il compito di monitorare il progetto per verificare che la nuova Aston Zagato rispettasse lo spirito della cultura aziendale corrente. Con la parte anteriore accorciata di 2,4 cm circa e una nuova calandra piuttosto aggressiva, la DB7 Zagato si distingue dal modello standard e la vettura sembra “mordere l’asfalto”, come afferma Bez.
Gli interni invece sono sostanzialmente standard, fatta eccezione per un utilizzo più elaborato dei pannelli in fibra di carbonio. Il fatto che la vettura sarà costruita a Terrazzano di Rho e sarà dotata di pannellature in alluminio sul tetto e nel lato posteriore della carrozzeria, rappresenta un’indicazione chiara dell’intenzione Aston Martin di creare un modello decisamente esotico. Il telaio nudo sarà inviato in Italia per il montaggio dei pannelli di carrozzeria, quindi sarà verniciato e rifinito nello stabilimento Aston Martin di Bloxham, in Oxfordshire.
L’articolo continua su Auto & Design n. 136