Svolta epocale alla Toyota. Dal 2003 il Design, nella sua fondamentale espressione, la creatività, assume la centralità della filosofia aziendale. Per un costruttore affermatosi ai vertici della produzione mondiale in poco più di cinquant’anni, e giustamente proiettato verso mete ancor più ambiziose, la decisione ha significati profondi: è una rivoluzione copernicana della cultura industriale destinata ad aprire scenari nuovi all’automobile e in particolare a quella di concezione giapponese.
A darne l’annuncio è Kazuo Morohoshi, senior general manager del Design Toyota, che ringrazio con profonda amicizia per aver privilegiato Auto & Design. «E’ un processo durato più di dieci anni che adesso, all’inizio del 2003, è giunto al suo compimento. Conclusasi la fase dello studio e della preparazione, ora si apre quella della pratica».
Ricordo di aver incontrato Morohoshi per la prima volta a un congresso dell’ADI a Milano negli anni Ottanta e di aver apprezzato le argomentazioni della sua relazione ascoltata con curiosità e interesse dai presenti poiché dischiudeva velari su di una cultura, quella giapponese, di non facile penetrazione.
Nel 1983, quando era asceso ai vertici del design Toyota, lo rividi a Tokyo, in un periodo di declino del mercato dell’auto. Discutemmo a lungo, analizzando le cause e le vie di uscita. “Credere nella funzione del design – disse – è fondamentale. Non è facile per uno stilista convincere gli altri della validità della sua proposta”.
Nel servizio completo sulle pagine di Auto & Design, nell’intervista concessa Marzia Gandini nel quartier generale del design a Nagoya, Morohoshi illustra il processo che ha portato alla ridefinizione dell’immagine dei due marchi Toyota e Lexus. In bocca al lupo Morohoshi san!
L’articolo continua su Auto & Design n. 137
