Quattro concept car, tutte molto diverse tra loro. «Basta guardarle per capire che abbiamo deciso di essere molto più americani». Dalla galleria che sovrasta il vasto stand Ford, J Mays osserva le sue creature con la soddisfazione di chi ha lavorato sodo e ora può godersi i frutti delle fatiche dei mesi precedenti. Mustang, ovvero, come eravamo e come vorremmo continuare ad essere; Model U, secondo Bill Ford, «la Model T del Ventunesimo Secolo»; 427, la berlina ispirata dai ricordi; Freestyle FX, il crossover di tendenza.
Il vice presidente del design Ford tratteggia insieme a Silvia Baruffadi il presente e il futuro dei prodotti del marchio Ford e del Gruppo, soffermandosi sui contenuti di ognuno e sottolineandone il significato. Dalla Freestyle, per sua stessa ammissione ancora influenzata dall’esperienza di Mays all’Audi, alla 427, grande berlina dal frontale cromato con motore V10 da 7 litri. «Una sorta di reazione del mio team alla richiesta di disegnare una vettura del segmento che non fosse generica», precisa Mays. Per continuare con la Model U e con la Mustang e arrivare a tutti i marchi del Gruppo.
Lo stand che celebra i 100 anni della Ford Motor Company li abbraccia infatti tutti. Anche qui non mancano le soddisfazioni per il Design Vice President in tema di concept car. A partire dalla Mazda Washu, frutto del lavoro di Moray Callum, e dalla Mercury Messenger, un esempio di cosa sappiano fare i designer quando vengono lasciati lavorare liberamente. La Navicross è secondo Mays ancora meglio delle altre due concept Lincoln realizzate da Gerry McGovern (MK 9 e Continental Concept, N.d.R.), e mostra la direzione verso cui va il marchio, mentre la Aston Martin AMV8 Vantage, è al 100% la vettura definitiva, pensata per entrare in diretta concorrenza con la Porsche 911.
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