“La casa delle grandi idee” strillavano i manifesti e tutti i comunicati relativi all’edizione primaverile del Macef di Milano – salone internazionale della casa – la prima del “rilancio” presentato lo scorso autunno con lo scopo di farne la fiera di riferimento a livello europeo. Ripensato come evento capace di interpretare i prodotti e gli oggetti nel loro ambiente, il nuovo Macef ha presentato ai visitatori specializzati nuovi spazi, percorsi e manifestazioni dedicati al mondo degli oggetti, dei prodotti e degli ornamenti per la casa e la persona.
Purtroppo le aspettative non sono state soddisfatte appieno. Sarà perchè due edizioni all’anno non lasciano il tempo di elaborare novità di rilievo, sarà per lo spaesamento provocato dai cambiamenti, ma le apparizioni di nomi nuovi, così come di sperimentazioni e di proposte “fuori dagli schemi” sono risultate sporadiche per un mercato, quello della tavola, ancora molto legato alla sicurezza della tradizione.
Una cosa è certa: non è facile assecondare le proposte della produzione presentate di frequente nelle fiere di settore. In questo senso, un cauto segnale di ottimismo arriva da alcune aziende impegnate a innovare sia nel campo produttivo che in quello progettuale.
E’ il caso di Alessi che, dopo aver scandagliato il mondo della plastica, ritorna con interessanti progetti e sperimentazioni sul materiale acciaio stimolando come sempre la creatività dei designer; di Sambonet che ha affidato alla penna di Rodolfo Dordoni una nuova concezione di pentole o, nel campo dell’argenteria, di Sabattini che si è avvalso della collaborazione di un designer più giovane, ma con una vasta e poliedrica esperienza alle spalle; e poi di aziende come Covo che riesce con un’inedita freschezza a coniugare tradizione e contemporaneità.
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