È stata una delle concept car più ammirate al Salone di Ginevra con il suo colore arancio cangiante che ne enfatizzava le curve attraenti e il profilo dinamico ma, nonostante il marchio Fiat, non era l’ultima creazione di un carrozziere, né del centro stile di un costruttore.
X1/99 è l’accattivante coupé sviluppato dagli studenti del Master in Transportation Design 2003/04 dell’Istituto Europeo di Design di Torino sulla piattaforma della Fiat Punto che, nel nome, rievoca la X1/9 degli Anni 70. Il brief, “Progettare un’auto che generasse nei giovani il desiderio di avere una Fiat” ha indicato macroscopicamente la direzione da seguire ai sette ragazzi che hanno preso parte al Master.
La parte creativa di questo progetto è stata interamente sviluppata dagli studenti, guidati da Lowie Vermeersch, designer Pininfarina e coordinatore del Master, e monitorati da Mike Robinson (all’epoca Brand Promotion Fiat) e da Gianni Frigatti (Marketing Fiat); la parte concettuale e, in particolare quella relativa alla fattibilità del tetto, è stata invece affidata ai tecnici di Webasto. Durante tutta la fase realizzativa, la protagonista è stata Cecomp, azienda torinese costruttrice di modelli e prototipi che collabora con lo IED di Torino per la realizzazione dei modelli in scala dei lavori degli studenti, sia del corso triennale, sia del master.
La X1/99 è un coupé attraente, compatto nella forma e riuscito nelle proporzioni. Lo sguardo si sofferma sull’interessante soluzione del tetto che, una volta aperto, va a creare le due sedute aggiuntive posteriori e non riduce il vano di carico di questa auto dichiaratamente giovane e sportiva. La presenza del motore posteriore è enfatizzata dalle due griglie longitudinali che riprendono le nervature del tetto sulla coda.
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