Sei anni fa, la Yaris, realizzata in Europa, era la vettura entry-level della casa giapponese e ora è il suo modello di punta. Oggi la Aygo svolge lo stesso ruolo di ingresso nel mondo Toyota; in futuro potrebbe a sua volta diventare il modello di punta e la Yaris dovrebbe quindi trovarsi una nuova posizione. «Questo spiega perché la nuova Yaris è cresciuta, per creare una certa distanza tra lei e la Aygo» spiega Tokuo Fukuichi, presidente del centro design Toyota di Nizza, in Francia. «Fin dall’inizio, però, abbiamo cercato di darle lo stesso look del modello precedente, lavorando anche con molti designer della prima Yaris».
La nuova architettura, con il passo ruote allungato da 2370 mm a 2460 mm, ha permesso maggiori mutamenti strutturali, in termini di dimensioni e proporzioni, di quanto avrebbe consentito una semplice riprogettazione della carrozzeria. Il cofano più alto soddisfa i requisiti più avanzati in termini di sicurezza dei pedoni e i paraurti posti a un’altezza superiore contribuiscono all’equilibrio del profilo laterale globale.
Dal momento che la Yaris gioca un ruolo così importante come modello centrale, Fukuichi e il suo team hanno dedicato molta attenzione ai valori essenziali del marchio «espressi dal design tipico del frontale, che comprende la calandra e l’integrazione del nostro logo ovale, ma abbiamo anche cercato di riprendere il movimento verticale degli altri modelli Toyota europei, estrinsecato dalle nervature marcate sull’intera lunghezza del cofano».
Il tema stilistico del movimento verticale è ripreso all’interno, con il mobiletto centrale anch’esso racchiuso tra due linee ascendenti come sulla Corolla e l’Avensis. Nella Yaris, però, questo effetto è ulteriormente sottolineato dal display centrale della plancia, così tipico del modello.
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