Uno degli effetti secondari più significativi della strategia di Chris Bangle alla BMW è che il capo del design ha resistito alla tentazione di ammorbidire le forme, nonostante le pubbliche critiche. E aveva ragione, visto che, dalla Serie 1 compatta all’esotica Serie 6 Coupé e Cabrio, tutte le creazioni sue e del suo team hanno potenziato l’immagine specifica del marchio.
Otto anni dopo la presentazione dello studio di ricerca Z9 al Motor Show di Francoforte, i tempi erano maturi per valutare tutto quanto è stato fatto da allora ed entrare nella fase creativa successiva del marchio di Monaco. «Definiamola romantica» ha detto Bangle a Shanghai dove la BMW ha lanciato il suo ultimo studio di ricerca, la Concept CS. I dettagli della storia di questa limousine lunga 5,11 metri li ha raccontati Adrian van Hooydonk, vicepresidente del design BMW, che ha gettato le fondamenta dell’attuale linguaggio di design del marchio.
La CS ha l’aspetto più morbido ed equilibrato, in termini di grafica e proporzioni, di tutti i modelli odierni. La BMW sta dunque cedendo alle pressioni dei suoi detrattori? «No, non la considero assolutamente una deviazione dal nostro stile corrente» afferma van Hooydonk. «Al contrario, è una progressione logica. In effetti, ci sentiamo più liberi che mai di creare forme scultoree, anche se devo ammettere che la CS è meno dirompente dei nostri modelli di dieci anni fa».
Il briefing di progetto è stato consegnato a van Hooydonk nell’estate del 2006. «Era un briefing aperto, proprio come quello della Z9 degli ultimi anni Novanta, che ci vincolava solo a dimostrare le intenzioni BMW. Per quanto ci riguardava, volevamo presentare la nostra visione futura e dimostrare di saper creare una vettura grande»
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