Forte dell’innegabile retaggio del modello lanciato nel 2008, la nuova Ferrari California T nasce con lo spirito di evoluzione armoniosa in una veste estetica che sposa innovazione e tradizione.
«La vettura è stata completamente ridisegnata, nel rispetto delle peculiarità che hanno reso celebre il modello precedente ma con un design dalla connotazione moderna in cui si integrano alcuni richiami alla tradizione GT del marchio e nuovi stilemi sportivi», spiega Flavio Manzoni, direttore del design Ferrari.
Lo sviluppo della California T ha coinvolto il Centro Stile Ferrari e Pininfarina che – con la supervisione costante di Flavio Manzoni e sotto la guida di Fabio Filippini (Direttore del design Pininfarina) e Fabrizio Valentini (Vice-direttore del design Pininfarina) – ha partecipato alla definizione degli esterni.
Pur mantenendo le stesse dimensioni del precedente, il nuovo coupé appare esteticamente ancora più sportivo, basso e largo. E’ grintoso ma non aggressivo, espressione di un elegante linguaggio formale con un equilibrio di superfici concave e convesse che ne domina la percezione e gli regala il raffinato aspetto di una granturismo Ferrari.
«Nelle proporzioni, abbiamo scelto di mantenere i canoni tipici delle Ferrari GT a motore anteriore», spiega Manzoni, «Abbiamo lavorato molto sul fianco che risulta sobrio, slanciato e dinamico, grazie al lungo parafango anteriore – ispirato a quello famoso a “pontone” della 250 Testarossa con gli sfoghi dell’aria dietro l’arco ruota – che si protende verso quello posteriore più compatto e muscoloso».
Abbandonati i profili cromati e con un’attenzione all’espressione, l’ampia bocca disegna il frontale e sottolinea l’esigenza di un flusso d’aria adatto a soddisfare il potente motore V8 da 560 cavalli. Le prese d’aria freni, maggiorate, accolgono gli intercooler del nuovo propulsore turbo. «Tutti gli elementi della vettura nascono per soddisfare esigenze tecniche e sono progettati per caratterizzare lo stile del modello», precisa Andrea Militello (responsabile del design esterno) in merito alla stretta relazione tra forma e funzione che caratterizza la genesi di ogni Ferrari.
Nella definizione del posteriore si è lavorato per ottenere uno sviluppo decisamente più orizzontale con alcuni “trucchi” ottici, come il posizionamento dei fanali tondi a bordo baule e alle estremità di uno spoiler ribassato, che aiutano a ridurre l’altezza della coda senza precludere lo spazio per i bagagli e l’alloggiamento del tetto ripiegabile (invariato rispetto al modello precendente) che permette la trasformazione da coupé a spider in soli 14 secondi.
I richiami alla tradizione non mancano anche nel raffinato interno in cui la fusione tra sportività, eleganza e comfort ha l’obiettivo di avvicinarsi allo spirito della California originale del 1958, ispiratrice di un nuovo linguaggio formale con enfasi sugli elementi circolari. Tra questi, le bocchette dell’aria dal design d’ispirazione aeronautica, e il nuovo Turbo Performance Engineer (TPE) – in alluminio e con display digitale capacitivo – che permette di gestire al meglio le potenzialità del nuovo motore turbo.
«Per rinnovare l’estetica dell’abitacolo siamo partiti dall’architettura, allontanandoci dal modello a “T” a moduli speculari della California di produzione e tendendo ad un linguaggio maggiormente orizzontale in linea con le dinamiche formali esterne, nonostante le difficoltà date da alcuni vincoli al di sotto della plancia che non consentivano grandi movimenti nelle piante», spiega Angelo Nivola, senior designer interni.
Le linee orizzontali che definiscono il design interno accentuano, infatti, il dinamismo, mentre i modellati aumentano il senso di leggerezza, come nella slanciata plancia bicolore priva di un raccordo con il tunnel centrale, caratterizzato dal bridge longitudinale con i tre tasti F1.
«Volevamo dare enfasi alla leggerezza e creare maggiore continuità tra gli elementi, dedicando particolare cura ai dettagli come, per esempio, nelle particolari cuciture tridimensionali con sezioni lavorate che disegnano la selleria e i pannelli porta», precisa ancora Angelo Nivola, «Nonostante l’innegabile pregio dei materiali impiegati, la ricerca di una sensazione di qualità percepita ancora maggiore nasce per soddisfare al meglio le aspettative dell’esigente cliente Ferrari».
L’articolo continua su Auto&Design n. 207