La motocicletta sta viaggiando verso concetti di essenzialità, andando a recuperare la sua essenza storica. Tra gli esempi più eclatanti figurano gli studi 401 Vitpilen/Svartpilen di Husqvarna messi a punto in collaborazione con Kiska Design. Due proposte per una stradale e una off-road, destinate ad entrare in produzione, che tracciano il futuro del marchio svedese: oltre cento anni di storia e un ruolo di primissimo piano nel fuoristrada sportivo; nel 2013 ha acquisito la denominazione Husqvarna Motorcycles GmbH, collocandosi a fianco di KTM Sportmotorcycle GmbH nell’ambito di KTM Motorrad AG.
«Stiamo lavorando per riposizionare il brand Husqvarna», spiega Sebastien Stassin, responsabile del transportation design e Chief Creative Officer di Kiska Design, azienda che da anni collabora con KTM. «Già con il concept 701, ora diventato realtà, sono state definite la filosofia della tradizione e le forme che abbinano ergonomia e funzionalità. Sotto questo aspetto, mi preme sottolineare come per noi il termine “tradizione” non significhi rétro formale, ma il rispetto di determinati valori».
E tra questi valori troviamo la tendenza all’innovazione che ha permesso ad Husqvarna di raggiungere risultati di rilievo. Nel caso specifico, è possibile vedere gli studi 401 Vitpilen e Svarpilen (“freccia bianca” e “freccia nera”) come l’attuale reinterpretazione della snella Silverpilen (“freccia d’argento”) degli Anni 50.
Sono stati realizzati numerosi bozzetti e una serie di modelli in scala naturale che hanno portato ai due prototipi. Un lavoro complesso e appassionante, agevolato dal fatto che Kiska Design realizza al suo interno tutte le fasi della definizione stilistica, oltre a seguire poi lo sviluppo dei prodotti e le strategie di comunicazione.
«Abbiamo rispettato la dinamica di marcia – spiega Stassin – inserendo un tocco di aggressività con le linee tese, gli spigoli e le proporzioni. L’aspetto emozionale e anche la stessa ergonomia sono stati ottenuti senza aggiungere nulla ma, anzi, eliminando tutto quanto pareva superfluo e rifiutando soluzioni artificiose. Ad esempio, il faro circolare è un omaggio all’immediatezza formale di un oggetto che è nato così».
Il risultato sono due proposte ricche di personalità, in contrasto con il tradizionale posizionamento off-road racing della Casa; un minimalismo spinto ma curato, dove la moto torna ad essere un oggetto da utilizzare a 360 gradi, senza troppi patemi d’animo.
L’articolo continua su Auto & Design n. 210