Il Dna del marchio distillato in una vettura dalle forme atletiche ed eleganti, manifesto estetico-formale della prossima generazione di modelli di serie: è la missione di Essentia, concept car presentata da Genesis al salone di New York per poi sfilare in un ambiente a lei congeniale come il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. E’ qui che incontriamo Luc Donckerwolke, Vice President di Hyundai Design e capo del design Genesis dal 2015, responsabile del progetto condotto dai suoi team di design tra la Corea e la Germania. «Un nuovo brand premium ha di per sé poco senso se non apporta qualcosa di nuovo», premette Donckerwolke, cui non manca certo l’esperienza nel settore del lusso visto il suo passato in Audi, Lamborghini e Bentley in veste di direttore del design. «Intendiamo portare un concetto inedito di lusso coreano, improntato al dinamismo, dallo spirito giovane
Impostate le proporzioni e la silhouette, ecco i tratti somatici fondamentali: «Sul frontale abbiamo un’evoluzione della Crest Grille, che è un po’ l’emblema nobiliare del marchio Genesis. E’ affiancata dai Quad Lights, un’altra “firma” del brand, quattro elementi luce orizzontali molto sottili e hi-tech. Vogliamo essere innovativi e portatori di quella tecnologia avanzata che ci si aspetta dai prodotti coreani». I Quad Light sono ripetuti sulla coda e anche questa vista preannuncia forme e stilemi dei futuri modelli della gamma: «Il posteriore è concavo ed è connotato da un elemento ovale che unisce paraurti e spoiler, che sarà costitutivo di tutte le Genesis. Lo abbiamo impiegato per la prima volta sulla concept GV80 svelata a New York nel 2017, di cui è prevista la produzione il prossimo anno».
Così come l’esterno, anche l’interno della Essentia è improntato alla purezza formale. «Una volta definito il tema, abbiamo lavorato un paio di mesi solo per togliere elementi, nell’abitacolo come all’esterno», sottolinea Donckerwolke. «Volevamo una geometria chiara, un ambiente bello ma non aggressivo, intuitivo nell’interazione. La mia idea è che si potesse prendere un sedile e metterlo in salotto. E’ un interno quasi non automotive, più domestico, la GT deve essere rilassante, non aggressiva come le supercar».
Parlare solo di esterni ed interni sarebbe però riduttivo nel caso dell’Essentia. «Tra i due aspetti c’è una “zona grigia” di cui di solito nessuno si occupa, c’è poi un ingegnere che fa la connessione tra pelle esterna e pelle interna. Qui abbiamo pensato di fare un concetto completo, in cui la struttura della vettura diventa una zona polivalente, multifunzionale, per leggerezza e rigidità», spiega Donckerwolke sollevando la porta nel cui spessore si vede una trama a nido d’ape di notevole impatto estetico.
Insolito è anche l’accostamento cromatico interno, con cuoio marrone Cognac per le sedute anteriori e pelle Oxford Blue per quelle posteriori, «un po’ come negli Anni 30, in cui il posto dall’autista era sellato con materiali più robusti mentre ai passeggeri erano riservati rivestimenti più delicati», osserva ancora il capo del design, che ha un debole per un altro materiale sapientemente dosato a bordo della Essentia, il rame. «E’ un materiale “caldo” e conduce elettricità, in questo caso ha una doppia valenza simbolica: è una vettura elettrica e i colori ufficiali di Genesis sono il nero e il rame».
Tutto il progetto è stato condotto in tempi record, la proposta da parte del Design di realizzare una concept elettrica ha ricevuto la luce verde nell’ottobre scorso e nel dicembre seguente lo stile era già definito. La costruzione è avvenuta in Germania tra gennaio e aprile e, con l’eccezione di due modelli di volumi per mostrare al management ciò che stavano realizzando, i designer Genesis hanno lavorato completamente in digitale, sfruttando i vantaggi del fuso orario tra Corea ed Europa e procedendo di fatto 24 ore al giorno.
(Articolo completo in A&D no. 232)