Creare una confezione di lusso in formato ridotto non rappresenta certo un esercizio inedito per l’industria automobilistica, né per il marchio più ricercato e prezioso dell’universo Peugeot-Citroën, impegnato sul tema dal 2010. Il debutto di una crossover che s’incastona alla base della gamma (senza peraltro sostituire la primigenia DS3 a tre porte, ancora in listino per circa due anni) segna però un’interessante cesura rispetto a certe proposte equivalenti di altre Case e, naturalmente, al passato degli stessi francesi.
«Nonostante si tratti di un modello ascrivibile al segmento B, alcune caratteristiche provengono certamente dal D, due fasce di mercato più in alto», conferma orgoglioso Thierry Metroz, direttore del design. «Basti pensare alle maniglie esterne a scomparsa, che affiorano automaticamente quando ci si avvicina di un metro e mezzo alle portiere: un’unicità capace di modificare la concezione di un elemento fondamentale per l’accesso alla vettura».
Altrettanto inusuale si rivela il sofisticato profilo dei proiettori anteriori: «Rispetto alla DS7 Crossback, prima creazione del nostro nuovo corso, qui si poteva osare di più. I codici di categoria sono maggiormente flessibili e la clientela più giovane, oltre che composta al cinquanta percento dai due sessi e non principalmente da uomini. Ecco perché abbiamo deciso di racchiudere i led a matrice in un perimetro irregolare, movimentato da una piccola “virgola”, ottenendo un frontale di grande impatto», spiega Metroz.
«Tale scelta, del resto, è pienamente coerente all’approccio scultoreo, ovvero privo di parti piatte, presente su tutta la carrozzeria. Il cofano che s’innerva fino a piegarsi verso i retrovisori ne costituisce, a titolo d’esempio, un’altra importante espressione. In senso generale, abbiamo lavorato molto sui volumi, semplici ma pieni e molto armonici: ciò anche grazie alla piattaforma interamente nuova, che ha permesso di sviluppare proporzioni eccellenti».
Nell’abitacolo il progetto riluce poi della sua sfaccettatura forse più matura ed elaborata, benché non scevra da una certa leziosità: «L’allestimento interno della versione elettrica E-Tense piace moltissimo anche al pubblico femminile», sorride il direttore dello stile.
«Le finiture si ispirano alla valigeria di lusso e non disdegnano diverse contaminazioni con il mondo sartoriale, per esempio nelle cuciture a effetto matelassé. Molti dettagli, inoltre, si modellano sul tema del diamante, ripreso dalle piramidi del Louvre per comunicare subito lo spirito parigino. Nell’insieme, un concentrato d’energia compatto e raffinato, capace di suscitare il desiderio». Come un gioiello.
(Articolo completo in A&D n. 234)