40 ANNI D’INNOVAZIONE Auto&Design no.3
La Fiat Panda compie 40 anni. Ecco un estratto della design story uscita su Auto&Design no.3 (aprile-maggio 1980).
«Per disegnare la Panda siamo partiti da una sfida di peso e di costo», raccontava un giovane Giorgetto Giugiaro, che ne ha curato con Aldo Mantovani lo stile e il progetto. «Disegnare l’auto più spaziosa e multifunzionale possibile, restando negli stessi valori di peso e di carrozzeria della Fiat 126. Per questo ho spogliato la vettura di ogni fronzolo: le suppellettili sono scomparse. Sono invece ricomparsi i cristalli piatti, più economici ed è sparita la tradizionale confezione a molle dei sedili posteriori; via il rivestimento interni delle porte e del tetto, via i gocciolatoi». La struttura come accade in architettura è divenuta un elemento estetico. Si giustificano così le ondulazioni sulla fascia esterna riprese sul lamierato delle porte, la zona superiore della plancia e tutti i montanti del padiglione semplicemente verniciati del colore della vettura, le cerniere a vista, la calandra in lamiera tranciata.
La Panda è nata nel 1976 e i primi figurini sono stati fatti nell’agosto dello stesso anno. «La Fiat ci ha imposto pesi, costi e motore. Passo e dimensioni li abbiamo definiti noi, così come il prodotto. Abbiamo sottoposto alla Fiat un’analisi su pesi, dimensioni e costi rapportati agli altri modelli del gruppo e della concorrenza. Le decisioni sono venute in seguito a un’analisi di un’estetica attuale, di un’abitabilità eccezionale e, soprattutto, in base ai risultati conseguiti in termini di peso e di costo», ricordava Giugiaro.
La piccola citycar, diventata negli anni una vera e propria icona del marchio Fiat e giunta attualmente alla terza generazione, non era però solo fatta di razionalità. Nella realizzazione della Panda era stata posta un’attenzione particolare ai dettagli. «Abbiamo preso in prestito dai veicoli industriali il concetto di fascia protettiva contro la corrosione, le strisciate, i piccoli urti. Dal punto di vista stilistico l’introduzione di una fascia di colore diverso dal corpo vettura mi è servita per alleggerire otticamente l’altezza della fiancata in lamiera, rilevante rispetto all’altezza dei cristalli contenuta», continuava Giugiaro.
Per la soluzione innovativa dei sedili posteriori l’idea è partita osservando una sedia a sdraio. «Quando ho proposto di sostenere la tela in tensione mediante due tubi trasversali vi confesso che lo feci con un certo timore. Devo dire che il management Fiat comprese subito l’aspetto innovativo di questa proposta e i conseguenti risvolti di marketing che poteva favorire. La stessa soluzione del tubo fu trasferita anche alla plancia a marsupio, essenziale, capiente e molto leggera».