La vena poliedrica di Hyundai Motor Group non conosce ostacoli. Mentre da un lato il marchio Hyundai e l’elettrico Ioniq perfezionano il linguaggio stilistico della Sensuous Sportiness, che esprime un’armonia fra proporzioni, architettura, stile e tecnologia, il marchio Genesis – dedicato al lusso dalla casa coreana – offre nella sua prima vettura nata per essere esclusivamente elettrica la complessa evoluzione della Athletic Elegance. La GV60 si propone infatti, come le consorelle a motore termico del marchio Genesis, di fissare – nelle dichiarate intenzioni del Gruppo – “un nuovo standard di lusso sostenibile”.
Il vero lusso trascende il tempo
«Ciò che è popolare o tipico non può essere lusso», spiega SangYup Lee, responsabile del design del Gruppo: «Il vero lusso deve rappresentare un valore che trascenda il tempo. Un design che rispetti il passato, che viva fieramente nel presente, che avanzi più rapidamente di chiunque altro verso il futuro». Descritta così, la Genesis GV60 è una vettura – sono sempre parole di Lee – «in cerca di una bellezza che è veramente senza tempo per poter definire il futuro del lusso». È un Cuv (crossover utility vehicle) con le linee di una atletica coupé che intende esprimere «la coesistenza di tecnologia e design».
Nata elettrica
Genesis aveva già presentato (Shanghai 2021) la sua prima vettura elettrica, che però utilizzava la stessa piattaforma della G80 a motore termico. Qui, invece, è tutto nuovo: la GV60 è nata per essere elettrica e accelerare la transizione di Genesis verso il futuro che ci attende. A cominciare dalla piattaforma: la E-GMP già vista con i marchi Kia e Hyundai. Le sue superfici morbide, senza apparenti linee di carattere ma con una serie di stilemi tipici di Genesis (i gruppi ottici tagliati orizzontalmente, per esempio), ma anche la calandra abbassata e allargata per conferirle un tocco dinamico, il cofano a conchiglia che ingloba parte dei parafanghi, gli sbalzi ridottissimi (il passo è di 290 cm), tutto contribuisce a generare raffinati volumi, impresa non facile in una vettura che misura appena 4,51 metri di lunghezza.
Il riconoscimento facciale
La ricerca del lusso si esprime anche, per esempio, nella piccola telecamera a raggi infrarossi collocata nel montante B, che fornisce il riconoscimento facciale nel nuovo rapporto auto-utente. O nella sfera di cristallo sulla consolle che non è soltanto un elemento estetico del design interni, ma è vista come mezzo per creare un rapporto emotivo fra il guidatore e l’auto: luce d’ambiente a motore spento, attivatore del cambio in modalità di guida. «Arte e perfezione», la definisce Lee: «Il calore dell’attenzione al passeggero». L’idea era di trasformare gli interni in un tranquillo rifugio dalla frenesia della vita quotidiana.
Architettura degli interni fluttuante
Ecco l’ethos di Genesis per il design interni, denominato «Beauty of White Space»: spazio e comfort, ma anche un’architettura fluttuante bene espressa dalla consolle centrale. Il lusso è fatto anche di queste cose. Non può mancare l’afflato ecologico. Sedili e appoggiabraccia, per esempio, sono plasmati con una pelle artificiale di origine vegetale, mentre i rivestimenti dei sedili e delle porte sfruttano tessuti ottenuti dal riciclo di bottiglie di plastica e reti da pesca. E, naturalmente, il powertrain elettrico. Genesis offre tre versioni della GV60, tutte con una batteria da 77,4kWh.
“Il sogno di tutti”
Luc Donckerwolke, da poco rientrato nel Gruppo e ora responsabile del marchio Genesis, afferma che «la GV60 offrirà un’esperienza diversa, tale da consentire un’interazione con l’auto nel modo premuroso e attento di Genesis». È la coesistenza fra tecnologia e design, il matrimonio fra lusso e high-tech. «Il sogno di tutti», insiste Lee: «Era nostro obiettivo vivere quel design, affinché quel sogno possa essere vissuto dal nostro pubblico come se fosse realtà».
(Articolo completo in A&D n. 251)