La Suzuki GSX-8S è uno dei modelli più recenti della Casa di Hamamatsu e, soprattutto, è uno dei più recenti ad essere stato disegnato da zero. Alla sua realizzazione hanno preso parte sia il centro stile italiano sia quello centrale, in Giappone. È proprio dalla collaborazione dei due studi che questa street fighter ha preso forma.
Grande coinvolgimento alla guida
Per capirne l’aspetto bisogna prima spiegare il motivo per cui nasce la GSX-8S. La moto si rivolge a un pubblico variegato, che cerca un mezzo versatile e confortevole, adatto a essere usato tutti i giorni ma capace di regalare grande coinvolgimento alla guida nella classica gita fuoriporta. A spiegare il progetto è Yoshinori Kohinata, Motorcycle Manager del Design Center italiano: «Con la Suzuki GSX-8S abbiamo voluto creare un prodotto altamente emozionale, in cui la parte meccanica e ingegneristica fosse dominante e ben visibile. È stato tenendo conto di questi principi che abbiamo definito lo stile».
Confronto tra team
Kohinata – che è stato coadiuvato dagli altri designer della divisone “motorcycle” del centro stile, Marco Ruschetti, Arthur Vidal e Romain Oudert – è stato incaricato di definire il progetto nella sua parte iniziale, quella con cui sono stati chiariti alcuni punti fermi dello stile della GSX-8S. Quando ha approcciato il lavoro, ha iniziato a disegnare numerosissimi bozzetti caratterizzati da diverse soluzioni stilistiche. Da questi, si è proceduto poi a una forte scrematura, che ha portato il team italiano a concentrarsi su cinque soluzioni diverse. «Il nostro lavoro qui in Italia – racconta Kohinata – ci ha permesso di capire la direzione che doveva prendere il design. Il centro stile giapponese, confrontandosi con il reparto ingegneristico e altre divisioni aziendali, ha poi affinato la nostra proposta giungendo al modello finale».
La forma a trapezio
La GSX-8S ha un passo abbastanza lungo e, per una migliore dinamica di guida, pesi concentrati verso il centro e il basso. «Abbiamo esaltato la forma a trapezio della moto – prosegue Kohinata –. La base inferiore, quella vicina a terra, è la maggiore, per dare un senso di stabilità. La base superiore del trapezio, che unisce idealmente il codino al manubrio, è invece più corta, per trasmettere un senso di maggiore agilità».
Doppia luce verticale
I designer hanno giocato molto anche con i colori: la Suzuki GSX-8S ha meccanica ben in vista e rivestimenti neri o comunque scuri. Solo alcune parti sono verniciate: i cerchi, la coda, incluso il telaietto sotto la sella, la parte anteriore della carena e il faro anteriore a Led. «Riguardo al fanale – ha detto Kohinata – è uno degli elementi più caratteristici di questo modello: la doppia luce verticale rende questo modello particolarmente riconoscibile in un panorama sempre più affollato e indica una soluzione che sarà adottata anche su altre Suzuki».
Cura dei dettagli
«Inoltre – conclude Kohinata – abbiamo prestato grande attenzione ai dettagli. Su una moto che deve esaltare il grande piacere di guida si è lavorato molto sull’ergonomia: la posizione di guida consente un buon compromesso tra il comfort e la sportività, il serbatoio stretto e la forma del sellino danno al conducente grande libertà di movimento, per affrontare le curve nel modo migliore e sentirsi un tutt’uno con la moto». Sulla Suzuki GSX-8S, infine, si è prestata particolare attenzione ai dettagli, perché ormai tutto è stile: il forcellone posteriore in alluminio, la forcella anteriore a steli rovesciati, il terminale di scarico (il più corto della storia del brand) e addirittura la viteria dimostrano una cura superiore alla media.
(Articolo completo in A&D n. 265)