Passione, rivalsa e orgoglio. Tre sentimenti che raramente si associano a un’auto o a un marchio, ma nel caso della nuova Ypsilon sono più che appropriati. Quando all’inizio del 2021 Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, ha chiesto a Luca Napolitano, Ceo di Lancia, di presentargli un piano per la rinascita di questo mitico brand italiano il team di design si è messo in moto alla velocità della luce. E così Jean-Pierre Ploué, Chief Design Officer di Stellantis, si è preso il compito di dare una nuova vita stilistica a Lancia e ha chiamato al progetto alcuni designer del gruppo con l’obiettivo di creare un team (oggi conta 11 persone) che da lì a poco avrebbe camminato con le proprie gambe.
Sei mesi per la rivoluzione
«In tanti sono venuti espressamente a chiedermi di lavorare per Lancia. Avevano la passione negli occhi e quando raccontavo loro i possibili piani di rinascita di questo marchio glorioso si illuminavano», ci racconta Jean-Pierre Ploué che incontriamo nel suo studio al centro stile Lancia di Torino, dove tutto è iniziato tre anni e mezzo fa. Tra questi c’era anche Gianni Colonello, nominato a fine maggio Head of Lancia Design: «La missione era impegnativa: avevamo sei mesi di tempo per stabilire un nuovo cammino stilistico per Lancia, ponendo le basi per tre modelli che sarebbero arrivati nel giro dei successivi sette anni. Il primo? Era la Ypsilon, poi la Gamma e, infine, la Delta. Per la Ypsilon dovevamo creare qualcosa di inedito, appartenente a un segmento superiore e che strizzasse l’occhio a un pubblico neutrale e anche più giovane».
Più sportiva
La citycar ha abbandonato i panni di utilitaria per abbracciare le forme di una berlina compatta elegante senza rinunciare a un certo gusto sportiveggiante. «La nuova Ypsilon è la capostipite di una famiglia di modelli e ha avuto il compito di stabilire i nuovi pila-stri stilistici di Lancia – continua Colonello -. Li abbiamo riassunti in quattro punti fondamentali: iconicità, consistenza, significato profondo, ecletticità. Ci siamo confrontati su quale fosse il vero valore aggiunto del design italiano e abbiamo convenuto tutti sulla capacità di mixare sapientemente elementi classici con idee futuristiche e originali». Il team ha così individuato nelle opere di Carlo Scarpa – architetto veneziano autore, tra le altre opere, del Memoriale Brion – geometrie ed eclettismi coerenti con Lancia. «Abbiamo cercato un look più geometrico e meno automobilistico, lo si è visto con la concept Pu+Ra HPE che, di fatto, nascondeva molto della nuova Ypsilon».
Richiami al passato
Fin dal primo sguardo è stata chiara la volontà di rivisitare il calice Lancia con tre elementi luminosi del frontale, mentre ai lati estremi sono stati inseriti i proiettori esagonali e le piccole feritoie delle prese d’aria (aperte nella variante ibrida, chiuse nell’elettrica), in omaggio a modelli come la Fulvia Sport Zagato e la Fulvia Coupé. Sopra il calice la scritta Lancia è in alluminio e sarà così per tutte le vetture che verranno, mentre nel posteriore la fascia nera a tutta la larghezza che contiene i fanali è un chiaro richiamo alla Stratos. «I fanali tondi appartengono a una certa tradizione di sportive italiane, ma abbracciano la contempora-neità. Ogni dettaglio è stato stu-diato con attenzione e abbiamo sempre cercato di differenziare fortemente la Ypsilon dalle berline compatte del gruppo Stellantis costruite sulla stessa piattaforma (la CMP, ndr)», dice Colonello.
L’auto con il tavolino
Missione compiuta verrebbe da dire, visto che la piccola Lancia ha una sua personalità ben spiccata anche negli interni, dove un elemento colpisce più degli altri. «Avete mai visto un’auto di serie con un tavolino sulla plancia? L’idea è nata dall’esperienza quotidiana: la prima cosa che ciascuno di noi fa quando entra in auto è svuotarsi le tasche da telefono (sulla superficie circolare c’è la ricarica a induzione, ndr), chiavi e portafogli. Abbiamo quindi pensato a uno spazio extra su cui appoggiare anche un notebook quando si è fermi o si ricarica l’auto».
Torna il panno Lancia
Il cuore degli interni sono tessuti e colori. Il team di C&T ha infatti voluto ricreare lo storico panno Lancia e riproporre colori accesi, eclettici ed eleganti allo stesso tempo. La versione di lancio e limitata Cassina (in collaborazione con il noto marchio di arredamento) in blu scuro è la più classica, ma le altre varianti vedono cromie arancioni e blu elettrico che accendono l’abitacolo. Per essere contemporanei al massimo i materiali scelti sono anche sostenibili: si va dal vinile alla plastica riciclata, così com’è riciclato il poliestere di tappeti e sedili effetto velluto.
(Articolo completo su A&D n. 267)