Con la Quintessenza Italdesign intraprende un viaggio concettuale che sfocia in un’architettura inedita, concepita per le nuove generazioni e rivolta al mercato globale. Un progetto che prende avvio dai quattro elementi naturali – terra, aria, acqua, fuoco – per porvi al centro l’uomo, da sempre protagonista dei progetti della design house nei suoi oltre 55 anni di storia. Nel segno dell’innovazione e nel rispetto della sostenibilità.

Italdesign Quintessenza

Joaquin Garcia – I nuovi valori della mobilità
«La contaminazione è la chiave per la buona riuscita di un progetto. Solo l’incrocio di valori differenti può generare un risultato completo». Quando i progettisti di Italdesign hanno iniziato a lavorare alla concept car Quintessenza si sono riproposti di indagare mondi diversi, mettendo insieme le competenze più eterogenee unendole in un mix di creatività e ingegno. «Da noi ogni progetto parte da zero – prosegue Joaquin Garcia direttore del design di Italdesign –. Lo ripeto continuamente: non dobbiamo dimenticarci che siamo una società che offre servizi e lavora nel mercato aperto. Questo ci consente opportunità creative enormi perché non dobbiamo sottostare a un family feeling o a dictat stilistici interni, ma possiamo innovare liberamente e mettere a disposizione di tutti le nostre competenze».

Italdesign Quintessenza

I quattro elementi naturali
L’idea della Quintessenza è partita proprio dalla volontà di umanizzare la tecnologia, in un mondo in cui si è sempre più distratti dalla realtà digitale. «Dopo aver sviluppato la Climb-E svelata al CES a gennaio 2023 abbiamo scelto un tema diverso per il Salone di Pechino di quest’anno. L’obiettivo? Riportare il focus sull’auto e su chi la guida. Abbiamo organizzato un team di cinque persone, snello e dinamico e ci siamo chiesti come si potesse tornare alla radice delle cose. La risposta è stata univoca: indagare i quattro elementi naturali e sviluppare una concept car che ne contenesse l’essenza», continua Garcia. Così, la terra avrebbe dato struttura e sicurezza al progetto, l’acqua l’adattabilità, l’aria sarebbe stata la parte esperienziale e non fisica della vettura, mentre il fuoco avrebbe trasmesso i valori più emozionali come passione, amore e attrazione.

Italdesign Quintessenza

Exterior Design – L’armonia dei contrasti
Le radici che hanno ispirato la Quintessenza sono a Moncalieri, la cittadina vicino a Torino che dal 1968 ospita la sede dell’Italdesign. «Proprio qui nel 2013 è stata progettata la Parcour, una hypercar capace di andare anche in fuoristrada – racconta Samuele Errico Piccarini, exterior designer –. La stessa anima polivalente si ritrova nella Quintessenza, che è un vero pick up lungo 5,6 metri, ma grazie al profilo filante e a superfici sagomate riesce a nascondere bene le sue misure con una silhouette da coupé».
«I contrasti si rivelano anche nella carrozzeria, caratterizzata da elementi perimetrali piuttosto forti e pronunciati e da linee marcate che convivono con superfici levigate e lisce», continua Piccarini. Caratteristiche che convergono in uno scopo: la Quintessenza è il mezzo pensato per accompagnare l’uomo a incontrare gli stessi elementi che l’hanno generata: l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco.

Italdesign Quintessenza

Interior design – Una lounge a cielo aperto
Cabriolet a parte, non sono molte le auto da cui è possibile ammirare le stelle. «In Cina il “star gazing” è un fenomeno che prende sempre più piede. Da noi è normale guardare il cielo, ma in Asia spesso non è possibile a causa dell’inquinamento anche luminoso delle grandi metropoli – racconta Alessandro Rota, interior designer –. Così le persone si organizzano per passare un weekend fuori città con la loro auto. Dalla Quintessenza si può ammirare il cielo nella posizione migliore possibile: accomodati su due poltrone che si sono trasformate da sedili in chaise longue al premere di un tasto».

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Esplorare la sostenibilità
I materiali sono il cuore della Quintessenza. «È il campo in cui ci siamo spinti di più attivando una fase di ricerca importante e sperimentando al massimo», dice Joaquin Garcia. I progettisti hanno scelto un telaio in fibra di carbonio, mentre le appendici perimetrali e aerodinamiche della Quintessenza sono in fibre di lino. «Tutti i materiali hanno un link con la natura e si concentrano sul tema della sostenibilità», spiega Giorgia De Silva, CMF designer. La voglia di sperimentare ha portato i designer a utilizzare per il pavimento della Quintessenza l’Hero Flooring made with Nike Grind, materiale morbido, riciclato e idrorepellente, usato, ad esempio, per le suole delle sneakers.

(Articolo completo su A&D n. 268)