Piccola, ma con un grande potenziale, la K-Car è un prodotto tipicamente giapponese dalle dimensioni massime estremamente ridotte (3400x1480x2000 mm). Potrebbe essere una risposta efficace anche alle esigenze di mobilità nelle aree urbane europee del prossimo futuro?
A questa domanda hanno provato a rispondere gli studenti del corso di Transportation Design dello IED di Torino con le loro tesi di laurea in collaborazione con il marchio Suzuki che, proprio sul concetto di K-Car europea per il 2035, ha incentrato il briefing di quest’anno.
«Questo progetto è stata un’occasione importante per gli studenti di confrontarsi con i vincoli di un package predeterminato, una situazione sempre più rara in fase di tesi dove spesso si tende a lasciare massima libertà espressiva a discapito delle capacità di problem solving. Trovare il giusto equilibrio tra creatività e limiti è infatti un’esperienza formativa estremamente utile, soprattutto in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro», ha spiegato Michele Albera, coordinatore del corso che, insieme al docente Fulvio Fantolino, ha guidato i ragazzi nella definizione e nello sviluppo delle proposte.

‘To Do’ di Irene Bonino, Matteo Capezzuoli, Gianmarco Engelbrecht, Gabriele Fioretto, Giulio Romano

IED Torino Suzuki projects

Una risposta ai desideri della Generazione Alpha (ovvero i nati dal 2012 ad oggi) caratterizzata da forme sinuose e armoniche che confluiscono nella grande sfera posteriore, personalizzabile tramite le diverse skin disponibili (nella migliore tradizione dei videogiochi). Grazie ai quattro motori elettrici posizionati sulle ruote, la gestione dello spazio abitabile risulta ottimizzata per accogliere tutti gli elementi interni, anch’essi pensati per il mondo del gaming, come i sedili ruotabili verso lo schermo virtuale e il volante trasformabile in joystick.

‘Ma’ di Lorenzo Benzoni, Marco Picchi, Riccardo Tulino, Gloria Vida

IED Torino Suzuki projects

Una spider biposto che guarda con nostalgia ai tempi d’oro dell’automobile, quando il fascino dei motori era indiscusso e la passione guidava l’approccio dell’utente finale. Il suo design, iconico e minimalista, può essere personalizzato grazie alle innumerevoli soluzioni che il cliente può scegliere di applicare nel tempo, anziché in fase di acquisto, per assecondare l’evolvere dei suoi gusti e soddisfare i suoi bisogni.

‘Maru’ di Jungtaek Cho, Yu-Li Tsai, Szymon Piotr Zakielarz

IED Torino Suzuki projects

Mezzo multiuso agile e compatto adatto alla mobilità urbana (di persone e merci), ma anche a brevi gite e tragitti in campagna. Il layout, sia degli esterni che degli interni, è dinamico e trasformabile e si basa su tre concetti chiave: reciprocità, stimolando la connessione tra persone e tra persone e ambiente; adattabilità, grazie alle molteplici soluzioni di ricarica e agli accessori per ogni tipo viaggio; assenza di vincoli, garantita dalle caratteristiche da crossover.

‘Suzu_K’ di Matteo Bego, Mattia Chiodo, Gabriele Lattanzi, Damiano Micciché

IED Torino Suzuki projects

Il design del veicolo è ispirato alle postazioni arcade per i videogiochi degli Anni 90 non solo per la definizione delle forme, ma anche per ricreare il concetto ludico e di coinvolgimento introdotto allora. Per dare maggior carattere e originalità all’estetica scolpita e rigorosa della vettura, il team ha integrato nei dettagli chiari riferimenti a Pacman, uno dei videogiochi più iconici di sempre.

‘Toki’ di Roberto Baio, Luca Carlino, Andrea De Marinis, Fabrizio Negro, Gabriele Rossetto

IED Torino Suzuki projects

Forme compatte, proporzioni ottimizzate e stile amichevole sono gli ingredienti di questo concetto che ruota attorno alla ricerca del giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero. L’espressione simpatica – data dai proiettori anteriori circolari – caratterizza il frontale, mentre la razionalizzazione degli spazi definisce gli interni. L’attenzione alle possibilità di personalizzazione presuppone tre allestimenti disponibili.

Articolo completo su A&D n. 269)