Cosa può essere più difficile che creare l’erede di una vettura ammirata da quattro decadi e tuttora considerata un capolavoro del design automobilistico? La berlina Jaguar XJ era una vera icona e persino la versione più recente esprimeva tutta l’eleganza che aveva contraddistinto il senso per i volumi e la risoluzione delle superfici del fu sir William Lyons. Che grande opportunità, quindi, e che sfida, al tempo stesso, riuscire a creare la vettura della prossima generazione.
Questo incarico prestigioso è stato affidato a Ian Callum, da dieci anni direttore del design Jaguar. «Per niente facile», ammette Callum. «Abbiamo fatto cinque diversi tentativi, alcuni con un contenuto decisamente retrò, ma alla fine abbiamo ritenuto che i tempi fossero maturi per presentare qualcosa di radicalmente innovativo».
La Jaguar XF, più piccola, mostrava già alcuni dettagli della futura XJ, come la tipica griglia a nido d’ape grande con la cornice cromata invertita, che sulla XJ, però, è più verticale. Per la CJ, il tempo dei fari arrotondati è definitivamente concluso. «Avrebbero avuto un carattere troppo retrospettivo», spiega Callum. «Le nuove tecniche di illuminazione ci hanno consentito di sfruttare un design innovativo, anche se dietro le lenti si possono ancora vedere gli elementi illuminanti tondi».
Ciò che fa la differenza, tuttavia, è il design globale della nuova XJ, che rompe in modo netto e quasi rivoluzionario con quarant’anni di presenza classica della XJ. La vettura è più elegante che mai e ha lo sbalzo posteriore abbastanza lungo, tipico di tutte le generazioni precedenti, mentre gli angoli anteriori destro e sinistro avvolgenti riducono l’impatto dello sbalzo anteriore.
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