Se facilità di fruizione e flessibilità costituiscono da sempre l’irrinunciabile ossatura progettuale dei veicoli commerciali a destinazione urbana, in anni recenti alle sfumature più strettamente utilitaristiche si sono sovrapposte le ragioni della ricerca estetica. Tale processo ha interessato in misura forse ancor più significativa i modelli che presidiano il segmento da lungo tempo: il Daily, per esempio, nato nel lontano 1978 e radicalmente aggiornato prima nel 2001 e poi nel 2014. «Fin da subito abbiamo sfruttato l’occasione per ridefinire la piacevolezza formale di uno dei nostri prodotti più amati», racconta Marco Armigliato, responsabile dello stile Iveco.

Benché si tratti di una semplice operazione di restyling, per lo sviluppo dell’edizione 2020 è stata condotta una consistente fase di studi preliminari. «Era molto importante non intaccare l’immagine positiva conquistata in oltre quattro decenni», racconta Raffaele Vergano, Senior Designer Light Trucks.

Fra le direzioni estetiche analizzate, denominate Dynamic, Tech e Robust, ha prevalso la prima, articolata su linee a V che consentono di migliorare la costruzione visiva del frontale: «L’inedita impostazione ha permesso di creare un carattere svelto e moderno e “incastrare” più armonicamente la parte superiore, con il cofano su cui campeggia la scritta Iveco, sulla sezione inferiore dominata dal paraurti. In precedenza, le due porzioni erano separate da una fascia verniciata assai estesa, che interrompeva il dialogo fra le forme».

Proprio l’ampio scudo paracolpi anteriore, peraltro, conosce un’interessante trasformazione che passa attraverso una struttura in tre pezzi, per ridurre i costi di riparazione dopo eventuali urti cittadini, per un aspetto «più solido, capace di trasmettere l’idea di protezione» e, soprattutto, un’opportuna collocazione del radar della frenata automatica d’emergenza. Quest’ultimo elemento, infatti, minacciava di risultare in conflitto con l’ampio gradino inferiore necessario, su questo tipo di mezzi, perché il guidatore possa raggiungere eventuali carichi sul tetto o lavare il parabrezza. Grazie a un’attenta definizione dei reciproci posizionamenti, il problema è stato risolto.

Il lavoro sui dettagli non si rivela meno avvincente, con particolare riferimento ai gruppi ottici adesso lontani da alcune incertezze del passato (come la curiosa finitura opaca dei precedenti indicatori di direzione) e ispirati con convinzione ai più elaborati canoni automobilistici, a partire dai guidaluce “a forchetta”.

Se la coda appare del tutto invariata, infine, l’abitacolo si arricchisce di un inedito schermo a colori impreziosito da una cornice cromata, cui si aggiungono aggiornamenti per il volante e leggerissime variazioni di finitura. «Siamo riusciti a rendere il Daily più fresco e accattivante senza stravolgerlo: un’evoluzione nella continuità», conclude Armigliato.

(Articolo completo in A&D n. 240)