Per tutti gli osservatori del mondo del design, la creazione di un nuovo concetto costituisce oggetto di entusiasmo senza eguali. Con il progetto Avantime, Renault ci gratifica ancora una volta con un’innovazione significativa: si tratta del primissimo “coupéspace”.
Nel febbraio scorso, Renault ha riunito la stampa internazionale alla presentazione della concept car Avantime. Molto simbolicamente l’avvenimento si è svolto nei pressi del museo del Louvre. L’idea che ha presieduto all’elaborazione dell’Avantime è semplice: si trattava di incrociare due specie antinomiche a priori: una monovolume con una coupé.
L’idea è germinata alla direzione del Design Industriel della Renault, nella primavera del 1998. Sin dall’inizio, la Matra fu direttamente coinvolta in questa ipotesi poiché si trattava di definire un nuovo modello in grado di essere prodotto a breve dalla Matra. Si sa, infatti, che la Matra non produrrà la futura generazione della Renault Espace poiché le cadenze di produzione diventeranno troppo elevate.
Ma, ben preso, il Design Reanault è diventato il creatore dello sviluppo del progetto Z66 e più precisamente il gruppo animato da Michel Jardin. La Avantime è dunque “firmata” Renault e gode di una scrittura che s’inscrive senza esitazioni nella linea del design contemporaneo. Il programma fu condotto di buon passo; ben presto gli schizzi realizzati da Thierry Métroz diedero il tono e l’orientamento dello studio.
Nello stesso modo, lo stile interno fu focalizzato velocemente da Stéphane Janin, per il quale si trattava del primo progetto. I primi schizzi furono relizzati nel maggio 1998, poco dopo il congelamento dello stile della concept car Vel Satis. E non a caso. Molto tempo prima di essere sottoposta al giudizio del pubblico, la Vel Satis era stata considerata dai suoi creatori come il modello che doveva esprimere le tendenze delle future Renault per il segmento alto di gamma.
Sin dai primi tratti di matita, le linee dell’Avantime si sono imposte con logica. L’anteriore riprende necessariamente i tratti di una monovolume, con il cofano prolungato dal parabrezza. La parte posteriore, invece, sfrutta lo stesso tema della Vel Satis, con il lunotto posteriore verticale e il bagagliaio che segna uno stacco. Mentre sulla Vel Satis il baule posteriore è arrotondato, sulla Avantime è più strutturato e angolato.
L’insieme dei volumi dell’Avantime è, d’altra parte, disegnato con rigore e decisione, con linee di forza che delimitato i piani nettamente, per meglio ritmare il gioco delle luci. La parte anteriore è trattata in questo spirito, con il cofano e la calandra graziosamente bombati e rafforzati da spigoli vivi. La linea di cintura è orizzontale, equilibrando così il profilo e dando un buon assetto alla vettura.
Siamo lontani dalle linee a cono che hanno caratterizzato per lunghi decenni le auto da gran turismo. Questa orizzontalità dà per contro prestanza e rispettabilità alla vettura.
L’articolo continua su Auto & Design n. 115