E per Europa. Forse poteva bastare, volendo dare un nome al primo concept nato nel nuovo European Design Center della coreana Hyundai a Rüsselsheim, in Germania. Invece i suoi creatori hanno voluto essere più ambiziosi, chiamandola E³, E al cubo dove la E di questa vettura non sta più soltanto per Europa, ma per “Enjoyment, Environment, Extraordinary”.
In un mondo in cui i concept sono diventati “prova generale” per una quasi immediata produzione commerciale, la E³ resta essenzialmente una palestra di idee in cui le caratteristiche di spazio interno di una Mpv si fondono con la compattezza esterna di un’auto del segmento C.
Fin dai primi bozzetti, nell’aprile 2003, e poi nei quattro modelli di gesso in scala 1:4, le linee dell’interno sono state sviluppate con estrema chiarezza, all’insegna della semplicità: un solo strumento davanti al guidatore, il volante con una razza unica, una consolle centrale che integra tutte le funzioni e che si avvale di due schermi a cristalli liquidi, che trovano alloggio, quando non utilizzati, nello spazio che separa la consolle dalla plancia.
Per gli esterni, come testimonia l’iter progettuale, il parto è stato più complesso, anche per l’eliminazione del finestrino laterale posteriore. Ecco allora, per i grandi spazi, superfici semplici, in un trattamento formale che volutamente ricorda la Golf, la 307, la Stilo; ma anche l’eliminazione del montante centrale fra le portiere che possono così essere incernierate davanti e dietro, e che possono essere aperte a 90 gradi dando ampio accesso all’abitacolo. E poi le ruote generose, l’uso di led per i gruppi ottici, insomma tutte le moderne trovate per dare un che di sportivo, di moderno e di appetibile a questa svolta in casa Hyundai.
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