Con la F430 il binomio Ferrari-Pininfarina si arricchisce di una nuova “supercar” destinata a un ruolo di punta nella produzione di Maranello. Derivata dalla 360 Modena, la F430 accentua il carattere sportivo e la stretta parentela con le monoposto di Formula 1, per una vettura di eccezionali contenuti tecnici.
Spiega Lorenzo Ramaciotti, direttore generale del design Pininfarina: «La 360 introduceva concetti innovativi sia in termini tecnologici sia per i contenuti di stile, perché parlava un linguaggio diverso da tutte le Ferrari che l’avevano preceduta. La F430 rappresenta l’assestamento di quella rivoluzione. Per questo abbiamo ripreso in mano tutta la macchina: davanti e dietro, fuori e dentro».
Tra le molte novità nella veste esterna spicca la fiancata, con la linea che sale dal davanti, s’allarga e incorpora la ruota posteriore: tutto dettato, oltre che da scelte stilistiche, dalla necessità di convogliare più aria sui freni e sul radiatore dell’olio. In nome dell’alleggerimento si è agito persino sui retrovisori, più compatti e aggressivi, e sulle ruote, sempre a cinque razze ma sdoppiate per migliorare il raffreddamento e renderle più leggere.
Per l’interno si è voluto segnare una pausa nella tendenza verso soluzioni sempre più ricche e pesanti: «Facendo tesoro dell’esperienza della Enzo abbiamo ridotto l’interno ai minimi funzionali, ovviamente con le dovute concessioni al comfort», spiega Ramaciotti. Tutti aspetti del lavoro che hanno richiesto un continuo affinamento del design: «Ci sono voluti due anni e mezzo – conclude – per dare vita alla F430: l’entità dell’innovazione da introdurre l’abbiamo un po’ scoperta strada facendo. Non partivamo da un foglio bianco, non è stato semplice capire fino a che punto innovare e dove invece mantenere».
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