In un’epoca in cui non è facile identificare elementi di originalità nel campo dell’automobile, Robert Cumberford dedica la sua “Opinion” a due dei marchi che, a suo parere, si sono maggiormente impegnati negli ultimi anni nella definizione di un’identità forte dei propri prodotti, BMW e Renault. Fautori di questa corrente, i direttori del design di queste due case piuttosto lontane fra loro, Chris Bangle e Patrick Le Quément.
Le Quément, come Bangle, è il primo direttore del design della sua azienda ad avere avuto una formazione specifica; tutti gli altri erano persone di talento che per le loro creazioni facevano affidamento più sull’intuizione che su una metodologia formale. Come spesso succede ai nuovi chief designer, i primi tempi di Le Quément in azienda furono offuscati dalla necessità di portare a termine il lavoro iniziato dal suo predecessore; la Safrane era uno di questi progetti, ma non il solo. Per rendergli il compito più complesso, gli fu affidata la responsabilità della qualità oltre che dello stile.
In passato, molti modelli Renault differenti avevano poco a che fare l’uno con l’altro, e senza emblemi non sarebbero stati identificabili. Le vetture di Le Quément si differenziano l’una dall’altra, ma anche in questo caso il pubblico le riconosce come Renault. Prima di Bangle, le BMW avevano troppi tratti in comune; ora non più, e nonostante le numerose critiche alle modifiche apportate sotto la sua leadership, si vendono meglio che mai. Prima di Le Quément, le Renault non erano coerenti; ora lo sono e si vendono altrettanto bene, un risultato che conta davvero molto, come vecchie e gloriose case, tra cui Fiat e Ford, General Motors e MG-Rover, possono testimoniare.
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