Salire di uno scalino. Senza la pretesa di elevarsi al rango di marca premium, ma chiamandosi fuori dal coro dei costruttori dediti alla produzione di massa, votata essenzialmente alla funzionalità. La strada scelta dai nuovi vertici della Peugeot inizierà a tradursi in pratica dal prossimo ottobre quando, in occasione del salone di Parigi, verranno tolti i veli alla berlina destinata a prendere il posto della 407. Che, pur in assenza di comunicazioni ufficiali al riguardo, tutti ormai chiamano 508.

Per preparare il terreno a dovere, a Ginevra la marca di Sochaux ha presentato un teaser, battezzato 5by Peugeot, che della futura berlina anticipa a un tempo contenuti e immagine. «L’abbiamo fatta per spiegare che strada abbiamo preso», spiega Sandrine Delenne, product marketing manager delle concept car Peugeot, «per far capire che la sostituta della 407 ha altre ambizioni: per qualità, abitabilità, finiture. Con l’obiettivo di collocarsi nella parte alta del suo segmento». Obiettivo che peraltro trova una prima conferma già nelle misure: la 5by Peugeot è lunga 486 cm su un passo di 282 ed è larga 188.

Realizzata dal centro di design di Vélizy nell’arco di sei mesi, la concept non poteva scostarsi più di tanto dalla berlina che è chiamata ad anticipare, al di là della scelta di presentarsi con lo schema meccanico Hybrid4 (motore diesel anteriore, elettrico posteriore) che la casa francese farà debuttare nel corso del 2011 sulla 3008.

Nelle sue forme è quindi possibile trovare i segni di un cambio di direzione significativo, già nell’impostazione di base del corpo vettura: «Con la sua coda tronca, la 407 tendeva sin troppo alla coupé, a un’immagine poco equilibrata per il pubblico di questa categoria, che in prevalenza resta fedele al classico», spiega Pierre-Paul Mattei, che ha curato lo sviluppo della 5by Peugeot.

«Il lavoro di stile è dunque partito dall’esigenza di ritrovare l’equilibrio tipico del segmento, ribilanciando la vettura: per esempio, allungando il cofano posteriore e riducendo gli sbalzi. Ma questo non significa rinunciare del tutto al carattere felino dei nostri modelli: lo ritroviamo in molti elementi, come i gruppi ottici, ma anche in una calandra bassa e affossata».

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