Alla sua decima generazione, la E-Class resta il simbolo di Mercedes. «Ne incapsula l’idea», osserva Gorden Wagener, responsabile per il design del gruppo Daimler: «E’ il nucleo del nostro marchio, la spina dorsale dell’azienda». Era impensabile, quindi, che la nuova vettura tradisse la filosofia di design della casa tedesca, votata a un concetto di lusso moderno ottenuto con la regola della sensual purity, quel binomio di emozione e intelligenza, bellezza e tecnologia, che da alcuni anni caratterizza le vetture di Sindelfingen. «La nuova E-Class completa il rinnovamento dei nostri tre modelli di base. Dopo la S-Class di tre anni fa e la C-Class l’anno dopo, ripropone lo stesso family feeling, ma l’omogeneità non ha impedito un diverso approccio, un perfezionamento, con la dropping line degli altri due modelli sostituita da una più elegante catwalk line». «Rappresenta le migliori proporzioni che una berlina potrebbe avere», gli fa eco Robert Lesnik, responsabile degli esterni.
Rispetto al modello precedente la berlina è cresciuta di 43 mm e ha un passo più lungo di 65 mm. Dal cofano motore allungato si sviluppa un profilo slanciato che segue la linea del tetto in stile coupé fino a confluire in una coda con ampie spalle che i designer definiscono “sensuale”. Sbalzi corti, passo lungo, ruote generose e fiancate slanciate con una linea di carattere reinterpretata – la catwalk line, appunto, che Wagener definisce «la scelta più riuscita fra le tre berline» – caratterizzano il profilo sinuoso della vettura. La coda, con le ampie spalle sui passaruota posteriori, sottolinea una forte personalità, così come i gruppi ottici curati con l’abituale minuziosa attenzione di casa Mercedes e che, per quanto riguarda quelli posteriori, offrono l’inedito effetto stardust, la “polvere di stelle”.
«Ci siamo concentrati soprattutto sui volumi e sul trattamento delle superfici», precisa Lesnik. «Sempre più ci ispiriamo alla linea della CLS, e dalla prossima generazione il trattamento delle superfici avrà un ruolo ancora più importante». Avviato nel 2012, il progetto E-Class ha preso le mosse da un bozzetto di Thomas Sälzle che è prevalso sulle ipotesi formulate – come è consuetudine – da tutti gli studi Mercedes.
Dopo otto modelli in scala 1:4 si è passati a quattro modelli in scala 1:1 fino al congelamento dello stile, tre anni fa. «In termini di sensual purity – afferma Lesnik – questa è la berlina di rappresentanza più intelligente». Non a caso è dotata di sistemi di assistenza al guidatore che ne fanno – di fatto – una vettura quasi a guida autonoma.
E poi ci sono gli interni. «Una riuscita forse superiore anche agli esterni», precisa Wagener: «Prima nella S, poi nella C, ora nella E abbiamo creato un ambiente più lussuoso che mai, ma anche molto high-tech». Fra materiali di pregio ed ergonomia di classe spicca il ruolo sempre più importante del digitale, ora nelle mani di Klaus Frenzel che è, appunto, director of digital graphic and corporate design. «E’ stata la ricerca di una perfezione grafica», afferma Frenzel: «Anche l’infotainment deve riflettere la nostra filosofia e il nostro linguaggio di design, la bipolarità fra emozione e intelligenza, cioè da una parte la sensualità che deriva dall’uso di luci, immagini, animazione, dall’altra l’intelligenza che consiste nel ridurre gli elementi per rendere tutto più intuitivo. Nella grafica dobbiamo rispettare ogni pixel».
Nato da un’idea di Jan Kaul, in un primo tempo in competizione con un’altra portata avanti dallo studio di Como e poi sviluppata da Hans-Peter Wunderlich sotto la guida del responsabile interni Hartmut Sinkwitz, l’abitacolo della E-Class è «elegante, ma più sportivo della S», come sintetizza Sinkwitz: «Volevamo le stesse icone: il cluster digitale, i quattro bocchettoni di aerazione, le forme fluide, il cruscotto che prosegue senza interruzione nelle porte, i sedili estremamente comodi. Soluzioni classiche e sofisticate, ma con un pizzico di sportività in più». Sempre, però, nel filone della sensual purity, “hot & cool”: «Contraddizioni che generano un’armonia, fra elementi high-tech e altri più organici come per esempio i sedili, estremamente creativi, soffici al tatto, e le stupende combinazioni di colori ideate da Claudia Braun, la nostra responsabile di colour&trim, che sono una fusione di eleganza e modernità. Mi riferisco, per esempio, agli accostamenti di nero e marrone, o di due tonalità di marrone, al metallo intrecciato come alternativa all’alluminio, alle varie combinazioni di legno».
Articolo completo su Auto&Design n. 220