La moto torna a Torino. In questa città, negli Anni Venti le aziende produttrici erano centoventi; si sono ridotte a dodici nel 1950, a due nel 1970, fino a toccare dopo pochi anni quota zero. Un silenzio pesantissimo, rotto nel 2015 da César Mendoza, già direttore dello IED di Torino. La sua idea: fondare una nuova casa motociclistica (Nito) in grado di rispondere alle richieste di mobilità urbana rispettosa dell’ambiente. Un foglio bianco, alcuni collaboratori fidati, l’appoggio del Politecnico e di alcune aziende italiane e straniere, molte idee e una certezza: la trazione elettrica in grado di garantire sostenibilità, convenienza e divertimento.

Nito bikes

Nasce così NITO, acronimo di Nuova Industria Torinese, che si è presentata all’EICMA di Milano a novembre con quattro prodotti “ecologici” che saranno commercializzati nel 2017, attraverso l’e-commerce e in alcuni negozi monomarca. Due a propulsione umana: il monopattino N1 e la bicicletta convertibile N2; due a motore: il ciclomotore pieghevole N3 e lo scooter NES. Elemento comune, la ricerca della massima funzionalità anche attraverso lo stile e i materiali. In una parola, il design.

Il monopattino è stato disegnato personalmente da Mendoza pensando soprattutto ad un pubblico adulto. Abbina una robusta struttura in tubi ad un piano in legno; impiega confortevoli ruote da 10” con camera d’aria e freni di tipo ciclistico. Pesa 7 kg, è ripiegabile e offre ben 24 personalizzazioni.

La bicicletta convertibile Nito N2 è una evoluzione del progetto realizzato qualche tempo fa allo IED da Daniele Morselli e Luca Tomatis, che hanno lavorato anche a questo secondo step. Come all’origine, può assumere tre configurazioni: standard, tipo monopattino (anche con pedalata) e ripiegata per il trasporto. Trasmissione e telaio sono stati ampiamente rivisti; le ruote da 20” sono a sbalzo e anteriormente vi è il freno a disco.

E’ pieghevole anche il ciclomotore Nito N3, omologato per una persona. Derivato da un veicolo cinese, è stato pensato anche per i giovani e il divertimento. Il telaio in alluminio ospita la batteria ed è sormontato dal lungo sellone di ispirazione crossistica. Pregevoli la sospensione posteriore monoammortizzatore e il freno a disco anteriore. Il motore (nel mozzo posteriore) eroga 1,5 kW per 45 km/ora; l’autonomia varia da 40 a 50 chilometri con un tempo di ricarica da 3 a 6 ore.

Al top dell’offerta, ecco lo scooter Nito NES omologato per due. «Offre un linguaggio stilistico personale che si rifà al concetto delle vacanze balneari italiane», spiega Mendoza. In primo piano, la zona anteriore carenata con faro integrato e quella posteriore “libera”, con il sellone (tre le varianti disponibili) che quasi galleggia sulla pedana in legno. Il motore dispone di 4 kW per una velocità di 45 km/ora e l’autonomia è di circa 80 chilometri, con un tempo di ricarica di 3-4 ore.

Articolo completo su Auto&Design n. 222